La questione Juventus-Napoli è ancora aperta e probabilmente lo resterà per molto. I bianconeri attendono che il Giudice Sportivo confermi il 3-0 a tavolino ai danni del Napoli che, nel frattempo, ha già fatto presente l’intenzione di procedere per vie legali.
Juventus-Napoli continua a brancolare nel buio dell’incomprensione. Ieri sera si sarebbe dovuta disputare la partita più attesa della 3^ giornata di campionato in Serie A, ma per le vicende ormai note a tutti non si è giocato. I bianconeri, che si sono presentati regolarmente in campo, attendono che il Giudice Sportivo assegni loro il 3-0 a tavolino (la decisione potrebbe arrivare mercoledì), mentre gli azzurri sono pronti a intraprendere le vie legali per il torto subito.
Un caos, quello legato a Juventus-Napoli, generato dalla cattiva comunicazione tra le parti (Lega Calcio, clubs e organi sanitari) e forse anche dall’incompetenza di chi, in questo contesto, avrebbe dovuto fare un passo indietro mettendo da parte gli interessi che la sfida tra torinesi e napoletani avrebbe generato. La domanda che sorge spontanea in seguito a quanto accaduto ieri sera è quindi questa: può un organo privato come la Lega Calcio di Serie A porsi al di sopra della decisione di un ente della pubblica amministrazione (ASL)? La risposta dovrebbe essere no, visto che il ministro Spadafora ha anche detto che, in materia di contenimento dei contagi, le ASL hanno il dovere di vigilare. Ma quello che si è realizzato qualche ore fa a Torino ha purtroppo mostrato l’esatto contrario.
Dal Pino e soci, che non vedono di buon occhio le ASL evidentemente, facendo leva sul famigerato protocollo vidimato dal CTS nei mesi scorsi, hanno dato torto al club di Aurelio De Laurentiis al quale la ASL Napoli 2 Nord aveva prima “consigliato” di non partire per Torino, salvo poi precisare come non sussistessero le condizioni necessarie per affrontare la trasferta. In altre parole il Napoli ha solo rispettato la decisione di chi, per dirla in maniera grossolana, ne sapeva di più. E se la Lega Calcio, solo perché c’è un protocollo che stabilisce quando le partite si possono giocare e quando no, ha potuto issarsi al di sopra di una ASL, che supponiamo ne sappia di più in materia di prevenzione e contenimento del virus, allora è chiaro come tutto sia un controsenso di tutto.
Verrebbe da chiedersi quali sono le circostanze per le quali il “parere” di una ASL può e/o deve essere tenuto in considerazione. Ad ogni modo trovare un capro espiatorio in questa clamorosa faccenda è alquanto superfluo ormai visto che la Juve continua ad affermare di aver semplicemente rispettato il regolamento presentandosi all’appuntamento dello Stadium, mentre il Napoli continua a dichiararsi parte lesa di un sistema scellerato e controverso.
Il Giudice Sportivo, Gerardo Mastrandrea, chiedendo un supplemento di indagine, ha rimandato la decisione sulla partita a mercoledì, spedendo gli atti alla Procura Federale della FIGC guidata da Giuseppe Chinè. Il Napoli, almeno per ora, rischia la sconfitta a tavolino e un punto di penalizzazione in classifica, ma il legale del club azzurro, Mattia Grassani ha già fatto sapere che la società non se ne starà con le mani in mano. Il ricorso è già pronto. Vedremo cosa accadrà nei prossimi giorni.
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