Juventus-Napoli 1-1, voti e pagelle: inizio 2022 col freno tirato

La Juventus apre il suo 2022 con il freno tirato.

Per la prima gara dell’anno nuovo, nonché del girone di ritorno di Serie A, i bianconeri di Max Allegri non vanno oltre il pari 1-1 in casa contro il Napoli di Luciano Spalletti.

Un risultato peraltro statisticamente storico: mai prima d’ora le due formazioni avevano pareggiato allo Stadium.

Classicamente detto, un tempo per parte, meglio i partenopei nel primo, più attiva la Juve nel secondo.

Bianconeri che però partono sprint con McKennie che apre quella che sarà una buona partita sfiorando il gol con un colpo di testa su calcio d’angolo che da pochi passi va a lato di poco.

Lo statunitense verrà poi emulato da Federico Chiesa, il quale, a sua volta autore di una buona partita, farà le prove generali del gol che arriverà dopo, con un bel sinistro da fuori area a lato di poco.

Poi sono i partenopei a prendere il sopravvento, con una prestazione di sostanza, di intensità e di qualità, con in campo tutti e 3 i giocatori inizialmente messi in quarantena dall’Asl di Napoli 2 in quanto sprovvisti di terza dose e precedentemente venuti a contatto con dei positivi.

Naturalmente si parla di Lobotka, Rrahmani e Zielinski.

Molto attivi due giocatori sui quali attualmente si discute parecchio, in quanto entrambi sul piede di partenza da Napoli.

Uno ormai certo, Lorenzo Insigne, che ha già firmato il suo contratto faraonico con il Toronto, l’altro ancora solo potenziale, Dries Mertens, il miglior bomber della storia del club.

Il capitano coordina le manovre offensive in collaborazione con il belga, non disdegnando anche a provare a calciare in porta, sua la prima occasione partenopea, con un gran destro da fuori area, alto di poco.

Poi arriva l’azione che sblocca il match, con Lorenzo Il Magnifico che apre in area verso Politano che fa da sponda per Mertens che da posizione defilata da dentro l’area di rigore, buggera in un sol colpo Alex Sandro in scivolata, Szczesny e De Ligt che aveva provato a respingere sulla linea.

Il belga incrementa così il suo record, arrivato ora a 142 gol in maglia partenopea, e rischia di bissare verso fine primo tempo con un calcio piazzato alto di pochissimo.

Nella ripresa i bianconeri reagiscono quasi subito, con un bel dialogo fra Chiesa – il migliore in campo per i padroni di casa assieme a Cuadrado– e Morata, con lo spagnolo che spara alto di destro.

Il figlio d’arte perfeziona poi la sua gara con il gol che pareggia definitivamente i conti.

Parte tutto da Cuadrado, che in questo match gioca più arretrato e anziché sfondare sulla fascia come suo solito, predilige i corridoi esterni, e da uno di questi, verticalizza verso McKennie – altro promosso del match.

Il cross dello statunitense viene respinto di testa da Rrahmani, ma a rimorchio c’è Chiesa, che si avventa sul pallone e scarica un sinistro che si infila in rete nonostante la deviazione di Lobotka – i due partenopei coinvolti nell’azione, quindi, non dovevano giocare.

Chiesa sale così a quota 4 gol in stagione, equamente suddivisi fra campionato e Champions, 3° dei quali allo Stadium.

Il 22 interrompe così un digiuno di gol che durava in stagione da più di 2 mesi, precisamente dal 2 Novembre, allorquando segnò nel 4-2 casalingo contro lo Zenit in Champions, e in campionato da più di 3 mesi, dal 22 Settembre, in gol allora per il momentaneo 2-2 nel 2-3 in casa dello Spezia.

Verso l’ora di gioco i bianconeri legittimano la loro superiorità nella ripresa con una doppia chance, di nuovo partita da una verticalizzazione di Cuadrado, prima Chiesa di destro impegna Ospina, poi McKennie dalla distanza con lo stesso piede sfiora il palo.

L’unico squillo di tromba partenopeo nella ripresa ancora sui piedi di Mertens, che con il sinistro impegna Szczesny.

Nel finale Allegri prova a incrementare il potenziale offensivo per tentare di affondare il colpo finale, inserendo Dybala per Bernardeschi e Kean per Morata.

Ma l’argentino appena calcia alto di sinistro dalla distanza e in pieno recupero ancora Cuadrado piazza un bel cross in area per la testa di Kean che però colpisce alto di poco.

Un pareggio che alla fine può starci ma che, obiettivamente, accontenta poco entrambe le squadre, che perdono tutte e due una ottima occasione per accorciare le distanze dai piani alti della classifica.

Interesse che ovviamente ha prevalenemente la Juve, ancora fuori dalla zona Champions.

Bianconeri che ora devono prepararsi ad un Gennaio di fuoco: Domenica c’è subito la Roma di Mourinho all’Olimpico, poi la Supercoppa Italiana a San Siro contro l’Inter, gli ottavi di Coppa Italia contro la Sampdoria e, dulcis in fundo, il mese si chiude con un altro big match milanese, la sfida di campionato contro il Milan di Pioli.

Voti e pagelle.

Cuadrado, voto 7.

Il suo ruolo di vecchia guardia bianconera è assolutamente definito.

Questa volta non domina la fascia destra come suo solito, ma detta i tempi delle manovre offensive con lanci lunghi e verticalizzazioni estremamente precise.

Partono dai suoi piedi molte azioni pericolose bianconere , compresa quella del gol.

McKennie, voto 6.5

Praticamente la partita si apre con un suo colpo di testa alto di un soffio.

Poi da lì è tutto un crescendo, praticamente gioca come attaccante aggiunto, agisce di sponda e non disdegna la ricerca della via del gol, che sfiora in diverse occasioni.

Chiesa, voto 7.

Tornato quello dei tempi migliori, o quasi.

A sua volta sfiora il gol nel primo tempo, poi lo trova nella ripresa e dopo sfiora la doppietta impegnando Ospina.

In generale, ritrova una buona gara di sostanza e qualità.

Insigne, voto 7.

Va bene che ha già firmato un contratto milionario con un’altra squadra, ma è evidente come, da grande professionista, voglia fare del suo meglio con il suo Napoli, prima di andare via, per lasciare un gran bel ricordo.

Sfiora il gol in più occasioni e guida la manovra offensiva partenopea.

Da una sua apertura in area di rigore si concretizza il vantaggio partenopeo.

Mertens, voto 7.

Domina la scena napoletane della serata assieme a Insigne, sfiora la marcatura in diverse occasioni, sia prima che dopo averla trovata.

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