La Juventus, reduce dalla batosta di Champions League, aveva bisogno di una vittoria e delle matematica conquista dello scudetto.
Operazione puntalmente riuscita, non senza qualche affanno con gli spettri della partita con l’Ajax che si sono materializzati presto. Infatti, dopo appena cinque minuti sono gli ospiti ad andare in vantaggio grazie ad una triangolazione Milenkovic-Chiesa, con l’aiuto di Szczesny e di qualche rimpallo.
La squadra viola ha capito da subito come impostare la sfida. Un 3-5-2 voluto da Montella, molto ben coperto, con un pressing appena accennato, squadra molto corta e rintanata nella sua metà campo. Nelle loro trequarti sono spesso partite le azioni di contropiede in verticale, dopo il recupero del pallone. Un Chiesa in stato di grazia, ha corso come un dannato, recuperando spesso il pallone e costruendo azioni importanti sulla sua fascia di competenza. Un palo ed una traversa non gli hanno reso giustizia, avrebbe meritato una marcatura. Alla fine della sua partita, uscito anzitempo per fare spazio a Muriel, in previsione della sfida di ritorno della semifinale di Coppa Italia di giovedì prossimo, un lungo applauso gli è stato tributato dai tifosi bianconeri. Forse perché sanno che il giocatore è nel mirino di Paratici per la prossima stagione e già si leccano le dita dopo aver visto quello che è stato in grado di fare questa sera.
Lui è stato una spina nel fianco della difesa bianconera. Lo potevi trovare a destra come a sinistra, inoltre in attacco a ricevere i palloni che giungevano dalle fasce. La Juventus con Cancelo e Alex Sandro sulle fasce, non è stata in grado di arginarlo, troppo distante e non abituata a ripiegare in difesa. Rugani e soprattutto Bonucci hanno fatto fatica a contenere le sue progressioni, per tutti i sessantacinque minuti da lui disputati.
Poi con l’ingresso di Muriel, la difesa ha avuto più libertà e ci sono state più possibilità di attaccare. Non a caso Allegri nello stesso momento in cui è stato sostituito Chiesa, ha provato ad inserire Bentancur al posto di Pjanic per avere più copertura e meno iniziativa nel gioco. Ha voluto coprirsi di più, chiudere ancora di più gli spazi, anche se la Fiorentina è riuscita comunque a crearsi dei varchi e delle opportunità nei minuti finali.
Ora mancano cinque partite, in cui vorrà fare degli esperimenti, per vedere come i giocatori possono impegnarsi in altri settori del campo. Vedremo quali alchimie riuscirà a tirare fuori il mister da questi nuove combinazioni.
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