Il procuratore della FIGC ha messo nel mirino il presidente Agnelli, accusato di aver avuto contatti con il boss della mafia per la gestione dei biglietti. La Juventus starebbe pensando a Del Piero per la presidenza
Non è tutto oro ciò che luccica, anche quando una squadra è in lotta su tutti e tre i fronti e può conquistare tutti gli obiettivi stagionali. Infatti, è scoppiato un fulmine a ciel sereno in casa Juventus, ancora una volta accusata di essere protagonista di uno scandalo, questa volta legato alla gestione dei biglietti.
Ma andiamo con ordine. Nei giorni scorsi, la Procura di Torino ha ricevuto dei documenti, nei quali Saverio e Rocco Dominello, i rappresentati dell’organizzazione mafiosa della cosca Bellocco Pesce di Rosarno, avrebbero intrattenuto rapporti con la dirigenza del club bianconero per la gestione e la vendita dei biglietti e degli abbonamenti.
Il procuratore della FIGC, Giuseppe Porcaro, ha fatto proprio i nomi di Merulla, Carugo, D’Angelo e il presidente Andrea Agnelli, specificando, invece, che il dg Beppe Marotta, seppur avrebbe intrattenuto rapporti occasioni, sia stato escluso dalle indagini, iniziate con Stefano Palazzi lo scorso agosto, per documentazioni di un fascicolo di ben oltre 5 mila pagine, grazie anche all’aiuto di Spataro.
Il presidente della Juventus ha subito risposto con un tweet, con il quale ha provato a difendersi dalle accuse di contatti con i boss della ‘ndrangheta per la gestione dei biglietti per lo Juventus Stadium:
Nel rispetto di organi inquirenti e giudicanti ricordo che non ho MAI incontrato boss mafiosi. Ciò che leggo è FALSO.
Così, il procuratore della FIGC ha smentito di aver coinvolto nelle indagini Agnelli e ha specificato di aver preso in esame la difesa presentata dagli avvocati della Juventus, che valuterà nelle prossime ore. Solo in caso di valutazioni negative, poi, si vedrà se Agnelli sarà davvero indagato per contatti con malavitosi.
Ecco il comunicato ufficiale:
In relazione all’audizione odierna tenuta di fronte la Commissione Antimafia, il Procuratore federale Giuseppe Pecoraro precisa quanto segue:
“Smentisco quanto mi è stato attribuito da alcune agenzie di stampa riguardo l’inchiesta in corso sui rapporti tra la Juventus e presunti esponenti delle criminalità organizzata. Allo stato, dopo aver ricevuto gli atti dalla Procura della Repubblica di Torino ed aver svolto le nostre indagini, stiamo valutando le memorie difensive della Juventus che ci sono state consegnate ieri sera. Solo dopo un’attenta valutazione delle stesse prenderemo le nostre determinazioni. Tra l’altro, ho chiesto che l’audizione odierna fosse secretata, proprio perché ci sono ancora valutazioni in corso. Mi sembra dunque irresponsabile attribuirmi dichiarazioni su fatti secretati”.
Il caso, però, non è affatto chiuso. Tutto dipenderà da quello che accadrà durante la valutazione del procuratore della FIGC e dalle conseguenze delle indagini. Qualora Agnelli dovesse essere davvero coinvolto come uno dei protagonisti, ovviamente in negativo, di questi contatti con l’organizzazione malavitosa, non è da escludere che la Juventus sarebbe pronta a rivoluzione il proprio management.
Infatti, nelle ultime ore sarebbero circolate indiscrezioni secondo cui la Juventus starebbe davvero pensando di sollevare Agnelli dal proprio incarico di presidente del club. La pressione dall’intero della società è asfissiante e si fa già il nome di Alessandro Del Piero come possibile sostituto, nonostante non sia ritenuto all’altezza di ricoprire la presidenza per motivi legati all’immagine relativamente fiacca a livello politico.
A decidere il futuro di Agnelli sarà ancora una volta John Elkann, attuale presidente e ad della Exor, che dovrà valutare se continuare con il cugino, nonostante la situazione giudiziaria e la possibilità di chiudere un ciclo da presidente assolutamente da leggenda con il record dei campionati vinti consecutivi, oppure cambiare il volto della presidenza della Juventus.
In tal senso, oltre a Del Piero, ci sarebbero anche altre due ipotesi. La prima porta alla promozione di Pavel Nedved, attualmente vice presidente, che permetterebbe di confermare il resto della dirigenza. La seconda, invece, è affidarsi ancora una volta ad un uomo di famiglia, con Alessandro Giovanni Nasi, che ricopre il ruolo di vice presidente della Exor, come profilo giusto.
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