Non va oltre il pari l’Italia nell’amichevole di Genova contro l’Ucraina, un nuovo 1-1 che lascia perplessi e con tanti dubbi.
Ad un primo tempo discreto ma chiuso senza reti, segue una ripresa difficile ma nella quale l’Italia trova, un po’ per caso, con Bernardeschi il vantaggio.
Una situazione che, però, dura davvero un attimo e l’Ucraina, alla prima vera occasione creata, trova il pari con Malinovskyi, il migliore tra i suoi, e chiude giocando meglio rispetto agli azzurri.
Il 4-3-3 scelto da Mancini, con un’altezza media inferiore al metro e ottanta, inizialmente senza centravanti di ruolo, sbatte di fronte alla robusta fisicità degli ucraini che dopo 45 minuti di assestamento, sfruttano anche le difficoltà fisiche e la stanchezza degli azzurri ed emergono alla distanza.
Un 1-1 che sembra un altro passo falso e che, soprattutto, non dà le indicazioni chiare e positive che si spera di trovare, al termine di ogni partita, in questo processo di ricostituzione di una nazionale azzurra.
Non sarà facile e non sarà nemmeno realizzabile in breve tempo, ma ad oggi sono ancora più grandi e presenti i dubbi che le certezze.
VOTI
MIGLIORI
Malinovskyi 6,5: segna e si crea altre occasioni diventando, senza dubbio, il giocatore più pericoloso nella rosa messa in campo da Shevchenko. Emerge nella ripresa e con la sua propensione offensiva migliora l’intero gioco dell’Ucraina.
Bonucci, Barella e Bernardeschi 6,5: tre “B” tra i giocatori migliori della nazionale azzurra nell’amichevole del Ferraris. Bonucci regge bene difensivamente, ma è altrettanto efficace e a fuoco nel suo gioco tipico da playmaker aggiunto con sventagliate lunghe e precisi che non sempre vengono sfruttate dai suoi compagni. In più va vicino al gol sia nel primo tempo che nella ripresa a condire ulteriormente una buona prestazione. Bell’esordio per il centrocampista del Cagliari che, con i ben più esperti Jorginho e Verratti al suo fianco, a centrocampo, finisce per brillare di più ed impressionare per personalità e gamba. Bene anche Bernardeschi che, ai segnali positivi lanciati in bianconero, fa seguire delle buone giocate ed il gol, seppur con la complicità di Pyatov, in azzurro.
Konoplyanka 6,5: il suo talento non si scopre cerro nella serata piovosa di Genova, e dai suoi piedi può sempre nascere qualcosa di pericoloso da mettere costantemente in apprensione i suoi avversari.
PEGGIORI
Insigne 5,5: lecito aspettarsi di più soprattutto se paragonato a quanto mostra in campo con l’altro azzurro, quello più chiaro del Napoli. La sua performance non è male ma lontana parecchio dalla qualità elevata a cui ha recentemente abituato.
Jorginho 5,5: prevedibile e scontato nelle sue scelte, non prova mai ad uscire dallo spartito e rischiare qualche idea diversa, più sorprendente, finendo in loop di giocate poco lucide e mai incisive.
Chiesa 5,5: anche qui, vedi Insigne, lecito aspettarsi di più, ed invece il talentino della Fiorentina si mostra propositivo ma mai del tutto a fuoco senza riuscire, così, ad incidere davvero.
Florenzi e Biraghi 5: poca qualità offensiva e crescente difficoltà difensiva man mano che la gara si allunga per i due terzini scelti da Mancini. Il sostegno nello sfondamento offensivo è a fasi alterne, senza spinta e senza brio, mentre nella ripresa la qualità dell’Ucraina sale perché cala la loro precisione in chiusura.
Pyatov 5: pasticcia in occasione del vantaggio azzurro e, purtroppo, viene da pensare che se l’Italia è riuscita a segnare è anche, e soprattutto, merito suo.
Immobile 5: unico centravanti (insieme all’ultimo chiamato Lasagna) nello scacchiere di Mancini, subentra nella ripresa e scompare altrettanto velocemente sbattendo contro la fisicità difensiva degli avversari e forzando ogni singola giocata.
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