Svizzera – Italia 0-0, analisi e riflessioni: non si può fare a meno del gioco. Cercasi un 9.

L’Italia pareggia 0-0 contro la Svizzera nella 5° giornata del Gruppo C valido per le qualificazioni Mondiali di Qatar 2022. Gara deludente degli Azzurri al St.Jakob Park di Basilea, che incappano nel secondo pari consecutivo dopo l’1-1 contro la Bulgaria. Nazionale prima nel girone a 11 punti dopo 5 giornate, Svizzera seconda a 7 punti ma con due gare da recuperare. Mercoledì sera la sfida con la Lituania.

Non è ancora il tempo di allarmarsi. L’occasione per un immediato riscatto si presenterà subito mercoledì sera contro la Lituania, dove ci dovrà essere solo e soltanto la vittoria. Ma il doppio pareggio con Bulgaria e Svizzera con cui l’Italia ha esordito da neo campione d’Europa, apre a delle riflessioni.

La prima e più immediata è che gli Azzurri si siano andati a complicare con le loro mani un girone di qualificazione ai Mondiali ampiamente alla portata, e che i 6 punti contro bulgari e svizzeri non erano affatto impossibili. Ora la situazione si è un po’ messa in salita.

L’Italia è sempre prima a 11 punti con 5 giornate giocate e la Svizzera seconda a 7 con 3 partite disputate. Ma gli elvetici hanno due gare da recuperare nella pausa d’ottobre e a parità di partite potrebbero essere davanti agli Azzurri. Lo scontro che si terrà a novembre assume quindi i contorni di un vero e proprio spareggio Mondiale.

Nel match contro la Bulgaria, l‘Italia aveva messo in mostra il solito gioco ormai consolidato fatto di dominio del possesso palla e di controllo del palleggio, aveva trovato il vantaggio con Chiesa ma si era fatta sorprendere dall’unica imbucata subita. Nonostante la buona prova nel complesso, agli Azzurri era mancato ritmo e cattiveria nella zona offensiva dove la problematica della mancanza di un 9 di livello si era fatta sentire.

Nella partita contro la Svizzera di ieri sera, a parte qualche sprazzo di qualità nella prima parte del primo tempo anche la prestazione è venuta meno. Il CT Mancini ha cambiato qualcosa, ricomponendo la coppia Bonucci e Chiellini, cambiato Florenzi con Di Lorenzo in difesa e Locatelli per Verratti in mediana. In attacco Berardi preferito a Chiesa.

Il problema principale del brutto match del St.Jakob Park di Basilea è che agli Azzurri è venuta a mancare proprio il principale punto di forza che ha permesso l’impresa di Euro 2020. Meccanismi di gioco e identità tattica sono apparsi spenti, il giro palla c’era ma era lento e prevedibile. E se all’Italia togli questa certezza si va a sbattere contro evidenti limiti di talento della rosa.

Limiti di talento che trovano il culmine in una problematica in zona d’attacco ormai fin troppo nota. Altra prestazione insufficiente di Immobile, che sbaglia tutto il possibile e non è di alcun supporto ai compagni. La Nazionale meriterebbe di meglio come centravanti titolare.

Due occasioni ci sono anche state, una per tempo. Nel primo tempo però Berardi si fa murare da Sommer a tu per tu e nella ripresa non sfruttiamo il regalo che ci fa Ricardo Rodriguez. Rigore per l’Italia, Jorginho però non inganna l’esperto Sommer col suo stile di rigore classico e ne esce un penalty francamente brutto, che il portierone svizzero blocca con troppa facilità. Un secondo tempo con troppi errori e confusionario, con una Nazionale poco concentrata e in balia delle scarse idee.

Manteniamo la solidità difensiva visto che la Svizzera poco fa e poco di prova in attacco, ma tutto il resto non funziona. Serata no che per una volta colpisce anche Mancini, che inserisce un po’ allo sbando Zaniolo e Chiesa senza compiti precisi e tarda troppo con due cambi al 90′ (Pessina e Raspadori) a partita non più sistemabile.

Non vogliamo immaginare scenari brutti e rivivere fantasmi. Riprendere subito il filo del discorso, a partire dalla partita di mercoledì sera a Reggio Emilia contro la Lituania.

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