Il centrocampista della Roma, Daniele De Rossi, è stato protagonista di un episodio particolare durante Italia-Svezia, quando ha contestato la decisione di Ventura di andare a scaldarsi per entrare, indicando Insigne come il più appropriato per andare in campo in quel momento della gara.
«Nun dovemo pareggià, dovemo vince!». Una frase in romanesco, semplice ma efficace, accompagnata da un gesto ancora più importante: l’indice puntato verso Lorenzo Insigne, che guarda nel frattempo attonito la scena.
Daniele De Rossi è stato protagonista di un episodio che forse ricorderemo per sempre, nel giorno della sua ultima gara in maglia azzurra, quando poco dopo l’avvio del secondo tempo le telecamere l’hanno beccato nel mezzo di un litigio con uno dei componenti dello staff tecnico.
Quest’ultimo aveva chiesto al capitano della Roma di andare a scaldarsi, e De Rossi è sbottato, mettendo in discussione la sua presenza in campo (un mediano), inutile in quel caso, visto che l’Italia doveva rimontare due gol, e suggerendo con forza l’ingresso di Insigne.
Un gesto onorevole da parte di De Rossi, che in generale anche da giocatore della Roma ha sempre messo prima il noi che l’io, sul quale però si divide come sempre una nazione: c’è infatti chi segnala che non sia proprio una pratica di tutti i giorni vedere un calciatore rivolgersi così e rifiutare un ordine del tecnico.
Al termine della gara, ai microfoni della Rai, De Rossi ha spiegato di aver forse reagito con troppa foga, ma di aver espresso le sue perplessità per il bene della squadra, chiedendo scusa per i modi, ma non per la scelta. Un altro segnale di quello che sarebbe successo poi dopo, il fallimento dell’Italia, e di conseguenza dell’esperienza Ventura sulla panchina azzurra.
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