Molto interessanti le dichiarazioni di Giampiero Ventura. Il ct dell’Italia si pone come obiettivi quello di ringiovanire la rosa, ma senza mandare al massacro i nuovi talenti, provare un modulo più offensivo, che permetterà di convocare anche altri giocatori, e chiude le porte a Pellè e Giovinco
Due partite per capire se il lavoro svolto finora va verso la direzione giusta. Due partite per capire chi siamo. Questo ed altro per l’Italia, che sarà impegnata nelle sfide contro il Liechtenstein, sabato 12 novembre alle ore 20:45 allo Stadio ‘Rheinpark’ di Vaduz, e Germania, amichevole di martedì 15 novembre allo Stadio Giuseppe Meazza di Milano.
La prima partita sarà valevole per la quarta giornata del Girone G di qualificazione ai prossimi Mondiali, in programma nell’estate del 2018 in Russia. Una partita che può essere considerato un vero e proprio spartiacque, soprattutto dopo i primi tre risultati, in cui sono stati conquistati sette punti, grazie a due vittorie e un pareggio.
Sarà una partita fondamentale, ma contro il Liechtenstein non ci saranno Andrea Barzagli, Claudio Marchisio e Giorgio Chiellini per Giampiero Ventura. Il ct dell’Italia ha bene in mente quelli che sono gli obiettivi da perseguire in questi due anni. Non solo, ovviamente, la qualificazione, ma anche la volontà di creare un gruppo basato sui giovani e futuribile.
E’ proprio questo l’obiettivo di Ventura, che ha convocato Roberto Gagliardini dell’Atalanta, Luigi Izzo del Genoa e proverà a dare le redini del gioco a Marco Verratti, uomo copertina del PSG a soli 22 anni. Ma il ct dell’Italia non vuole commettere l’errore di accelerare questo processo di ringiovanimento della rosa, che vedrà chiamare nei prossimi mesi anche altri talenti in grande crescita nel mediocre campionato italiano.
Si è deciso per una pausa di riflessione, invece, con Graziano Pellè, che ha mancato di rispetto a tutti con i suoi gesti negli impegni precedenti, mentre rientrerà sicuramente tra i convocati Stephen El Shaarawy della Roma, perfetto da provare nel quadro dell’esperimento del cambio di modulo e passaggio dal 3-5-2 al 4-2-4.
Chi, invece, rimarrà ancora fuori è Sebastian Giovinco, nonostante le sue prestazioni, i suoi gol e la sua decisività nella Major League Soccer con la maglia del Toronto FC, finalista di Conference. Mentre Mario Balotelli e Domenico Criscito stanno facendo bene con Nizza e Zenit San Pietroburgo, ma devono dimostrare di aver ritrovato la giusta determinazione e un grande spirito di appartenenza per ritrovare la nazionale.
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