Uno scontro diretto tra due squadre in piena lotta per un posto in Champions League. Un pareggio che non cambia la classifica e rimanda tutto alle prossime restanti cinque partite di campionato.
Una partita equilibrata, con due squadre schierate con moduli speculari. Ranieri ha deciso di continuare sul modulo adottato dalla partita vinta per 0-1 a Genova sul campo della Sampdoria. Dzeko unica punta centrale, il terminale offensivo che accentra tutta la manovra offensiva per poter lasciare libertà agli inserimenti dei centrocampisti esterni e delle mezzali.
El Sharaawy più di Under è stato particolarmente ispirato questa sera, con grande corsa e dribbling efficaci. L’unico in grado d’impensierire la difesa nerazzurra e a realizzare una bellissima rete su iniziativa personale.
Anche se i nerazzurri sono partiti meglio, con Martinez che prende il palo e Mirante che ci mette del suo a deviare la conclusione dell’attaccante argentino sullo stesso montante. Ancora i milanesi sul finale del primo tempo si rendono pericolosi con D’Ambrosio che coglie il palo esterno, creando qualche imbarazzo nella difesa giallorossa.
Il migliore della sfida è stato Nzonzi, al centro del campo, un possente atleta che non disdegna la fase tecnica con la palla al piede. Preciso negli anticipi, presente nei calci piazzati e in tutte quelle palle sporche che sono capitate durante i novanta minuti. Florenzi e Kolarov meno pimpanti del solito, con poca propensione alla spinta in avanti.
Forse è stato proprio questo il difetto dei giallorossi, questa sera. Gli inserimenti sulle fasce che erano state le caratteristiche della Roma di Di Francesco, si sono persi, orientati maggiormente in verticalizzazioni centrali per Dzeko, con le sue sponde per l’inserimento dei centrocampisti.
Un pareggio che può essere visto con un bicchiere mezzo pieno, dato che rimane sempre a -1 dal Milan. Gli impegni non sono insormontabili, la Juventus è un avversario non considerabile ora che ha vinto lo scudetto. La squadra, con il suo nuovo 4-2-3-1, pare abbia ritrovato una certa solidità difensiva, con più equilibrio in fase difensiva, meno propensione alla manovra offensiva, scriteriata e senza copertura.
Partire da questo nuovo assetto per lanciare la sfida in queste ultime cinque partite che restano alla fine del campionato. La Roma c’è e può ancora crederci.
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