I 5 finali di campionato più folli di sempre: quando tutto si è deciso all’ultima giornata

Stagione 2011/2012, ultima giornata di Premier League. Il Manchester City è in testa alla classifica ma a pari punti con lo United, con una migliore differenza reti. Il destino è nelle mani della squadra di Mancini, che però si trova sotto 2-1 in casa contro il QPR a pochi minuti dalla fine. Nel frattempo, lo United ha già battuto il Sunderland e aspetta il fischio finale sperando in un miracolo.

Al 92’ Dzeko segna il gol del pareggio, ma è ancora troppo poco. Poi, nell’ultima azione, Balotelli serve Agüero, che entra in area e scaraventa in rete il pallone della vittoria al 94’. Lo stadio esplode, Tyler urla “Agüerooo!” e il City vince il suo primo titolo dopo 44 anni. Un finale che ha cambiato per sempre il destino del club e l’equilibrio di potere in Inghilterra.

Il crollo della Juventus nel fango di Perugia nel 2000

Serie A 1999/2000. All’ultima giornata la Juventus ha un punto di vantaggio sulla Lazio. I bianconeri devono solo vincere a Perugia per essere campioni, ma il campo viene devastato da una pioggia torrenziale. Dopo una lunga interruzione, l’arbitro Collina decide comunque di riprendere la gara. Il terreno è al limite della praticabilità.

Nel secondo tempo, il difensore Alessandro Calori segna un gol che lascia la Juve stordita. I bianconeri non riescono a reagire, e nel frattempo la Lazio travolge la Reggina all’Olimpico. Lo scudetto cambia padrone. Quel giorno resta uno dei più controversi e discussi nella storia del calcio italiano, segnato da recriminazioni, rabbia e una sensazione di incredulità generale.

Il Bayern Monaco vince la Bundesliga al 94’, dopo averla persa

Campionato tedesco 2000/2001. Lo Schalke 04 conclude la sua partita battendo 5-3 l’Unterhaching e sembra aver finalmente conquistato un titolo che manca da 43 anni. Altri quattro minuti di recupero separano il Bayern Monaco da una clamorosa sconfitta a Amburgo. Ma proprio all’ultima azione, Patrik Andersson calcia una punizione che, dopo una serie di rimpalli, si trasforma nel gol del pareggio.

Quel punto è sufficiente per far vincere il titolo al Bayern. Lo Schalke passa in un attimo dalla gioia assoluta alla disperazione più cupa. I tifosi, già in campo per festeggiare, restano paralizzati. Ancora oggi, lo Schalke viene ricordato come “campione dei cuori”, ma quella beffa rimane una ferita mai guarita.

Il 5 maggio 2002: l’Inter crolla e regala lo scudetto alla Juventus

Tutto pronto per la festa nerazzurra: 5 maggio 2002, l’Inter arriva all’ultima giornata di Serie A in testa alla classifica. Deve affrontare la Lazio, che non ha più obiettivi. A Roma lo stadio è pieno di tifosi interisti, e l’atmosfera sembra già quella di una celebrazione. Ma l’Inter si scioglie davanti alla pressione.

Ronaldo segna, ma la Lazio pareggia subito. Dopo vari capovolgimenti di fronte, la squadra di Mancini vince 4-2. L’Inter crolla, letteralmente. Le lacrime di Ronaldo in panchina diventano l’icona di una disfatta storica. La Juventus vince a Udine e conquista lo scudetto. Un finale drammatico, psicologicamente devastante per l’ambiente nerazzurro, che per anni ha vissuto quel giorno come un incubo ricorrente.

Il titolo revocato al Marsiglia per corruzione nel 1993

La Ligue 1 1992/1993 sembrava aver consacrato l’Olympique Marsiglia, che vince il campionato davanti al PSG e pochi giorni dopo solleva anche la Coppa dei Campioni. Ma lo scandalo esplode: si scopre che il presidente Bernard Tapie aveva corrotto alcuni giocatori del Valenciennes affinché non entrassero duramente in campo prima della finale europea.

La Federazione francese toglie il titolo all’OM, che viene retrocesso e umiliato. Nessuno verrà proclamato campione in quella stagione. È uno dei casi più clamorosi di combine nella storia del calcio europeo, un finale surreale in cui il trionfo si trasforma in vergogna nazionale. Da quella stagione, il Marsiglia non si riprenderà più per molti anni.

Quando il calcio mostra il suo lato più imprevedibile

I finali di campionato decisi all’ultima giornata rappresentano l’essenza più pura e crudele del calcio. Si concentrano lì emozioni, pressioni, destini, gioie e tragedie. Basta un gol, una pioggia improvvisa, un errore del portiere o una decisione arbitrale per cambiare tutto. E in quel breve frammento di tempo, che sia il 90’ o il 94’, si scrive la storia.

Perché alla fine, nel calcio come nella vita, non è finita finché non è davvero finita. E quando tutto si decide all’ultimo respiro, è lì che nasce la leggenda.

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