In oltre un secolo di storia, la Serie A ci ha regalato migliaia di reti, alcune decisive, altre spettacolari, altre ancora entrate nella leggenda per la loro bellezza assoluta. Ma quali sono i 10 gol più belli della Serie A secondo i tifosi, quelli che ancora oggi vengono ricordati con emozione, discussi nei bar e condivisi sui social come simboli di un calcio senza tempo?
Abbiamo raccolto le opinioni di appassionati da tutta Italia, analizzato forum, sondaggi e contenuti virali, per costruire una classifica che tiene conto non solo della difficoltà tecnica del gesto, ma anche del contesto, dell’impatto emotivo e della memoria collettiva.

Roberto Baggio (Brescia-Juventus 1-1, 2001)
Un capolavoro assoluto. A fine carriera, Baggio incanta ancora: stop di tacco volante su lancio di 40 metri, controllo orientato, dribbling secco e sinistro preciso. Tutto in una frazione di secondo. Il gol è diventato simbolo della sua genialità: arte pura su un campo di calcio.
Diego Armando Maradona (Napoli-Verona 3-0, 1985)
Maradona parte da centrocampo, supera tre difensori con dribbling stretti nello stretto, evita il portiere e deposita in rete. Un’azione che ricorda quella leggendaria contro l’Inghilterra, ma in maglia Napoli. Per i tifosi azzurri, è il gol perfetto: tecnica, personalità, poesia.
Marco Van Basten (Milan-Napoli 4-1, 1988)
Un missile al volo da posizione impossibile, a incrociare di destro su cross di Donadoni. Il piede non era nemmeno il suo preferito, ma la palla si infila sotto l’incrocio. Il San Siro esplode. Estetica e potenza fuse in un’esecuzione irripetibile. Iconico.
George Weah (Milan-Verona 4-1, 1996)
Il gol coast-to-coast per eccellenza. Weah recupera palla nella propria area, supera cinque avversari in progressione, mantiene lucidità e segna con un rasoterra chirurgico. È la sintesi della sua carriera: velocità, forza fisica, intelligenza. Il Meazza resta senza fiato.
Antonio Cassano (Bari-Inter 2-1, 1999)
Un diciassettenne manda in delirio il San Nicola. Controllo di petto, sombrero su Blanc e tocco morbido sul portiere. Una perla adolescenziale che segna l’inizio della leggenda di “Fantantonio”. Tifosi e giornalisti parlano di “gol alla Maradona”. E non esagerano.
Alessandro Del Piero (Juventus-Fiorentina 2-1, 1994)
La Juve è sotto di un gol, ma Del Piero ribalta tutto con una giocata immortale. Cross da sinistra, controllo al volo e tiro a giro sotto l’incrocio opposto. La firma di Pinturicchio. Da quel giorno, tutti i tiri simili vengono chiamati “alla Del Piero”. Un marchio di fabbrica.
Fabio Quagliarella (Napoli-Chievo 2-1, 2009)
Un capolavoro balistico che ha fatto il giro del mondo. Quagliarella riceve palla spalle alla porta, si gira e calcia da 30 metri sotto l’incrocio. Il San Paolo impazzisce. È il classico “gol che non si prova nemmeno”, e invece lui l’ha segnato davvero.
Francesco Totti (Roma-Sampdoria 3-0, 2006)
Un cucchiaio da fuori area. Sì, hai letto bene. Totti riceve, vede il portiere leggermente avanzato e lo beffa con un pallonetto perfetto dai 25 metri. È una dichiarazione d’intenti: classe, follia e superiorità tecnica. I tifosi romanisti lo considerano uno dei suoi vertici assoluti.
Zlatan Ibrahimovic (Bologna-Inter 1-2, 2008)
Palla alta, spalle alla porta, tacco al volo sotto l’incrocio. Un gesto che non dovrebbe nemmeno essere contemplato come opzione logica. E invece Ibra lo trasforma in realtà. Forza fisica e immaginazione unite in un gesto che definisce la sua unicità.
Massimo Palanca (Cagliari-Catanzaro 1-2, 1979)
Gol olimpico direttamente da calcio d’angolo, palla a rientrare che finisce all’incrocio. Palanca ci aveva già abituati a colpi del genere, ma in quell’occasione il gol fu talmente preciso e improvviso da lasciare tutti increduli. Tecnica sopraffina e genialità pura.
Perché questi gol restano nella memoria collettiva
Ogni gol in questa lista è molto più di una rete: è un’istantanea emotiva, un simbolo del calcio italiano in un momento preciso. Sono gol che raccontano una storia, che vengono rivisti ancora oggi con la pelle d’oca. Alcuni hanno segnato carriere, altri cambiato stagioni, altri ancora hanno semplicemente rappresentato la bellezza del gioco nella sua forma più pura.
I tifosi non dimenticano ciò che li ha fatti sognare. E questi dieci gol, scelti dal cuore più che dalle statistiche, restano scolpiti nella memoria collettiva. Perché il calcio, alla fine, è questo: attimi che ti restano dentro per sempre.