Un piacevolissimo ritorno. Armando Izzo può tornare a giocare. La Figc ha annullato la squalifica del laterale del Genoa, squalificato lo scorso aprile per una “presunta” combine ai tempi dell’Avellino nel 2014. Juric potrebbe già schierarlo nella prossima partita contro l’Udinese.
Un lieto fine inaspettato per Izzo, che era stato condannato a sei mesi di squalifica per omessa denuncia riguardo a due partite giocate dall’Avellino nel 2014. Dopo una prima condanna a 18 mesi, la pena era stata ridotta a sei mesi. In questi giorni, l’impianto accusatorio è crollato e il giocatore è stato riabilitato.
La vicenda Izzo fa riflettere ancora una volta sulla giustizia sportiva, che non tiene mai conto dei danni di immagine che comporta una condanna. Izzo, nell’immaginario collettivo, è e sarà sempre un colluso con la mafia e l’assoluzione di questi giorni non è altro che un palliativo che non servirà a riabilitarlo nei confronti dell’immaginario collettivo.
Non è possibile che la giustizia condanni un giocatore per “omessa denuncia” e che nei mesi successivi si scopra che tutto questo non è mai accaduto. I giudici dovrebbero essere più attenti nel condannare un giocatore perché l’immagine nel mondo del calcio è importante e per levarsi un etichetta negativa potrebbero non bastare anni.
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