Kamui Kobayashi

Dopo un mese circa di pausa estiva, torna il mondiale 2012 di Formula 1 e lo fa alla grande, con una delle gare più belle e attese di tutta la stagione, il gran premio del Belgio. Quella di quest’anno sarà l’edizione numero 57 della storica corsa che si disputa sul mitico tracciato di Spa-Francorchamps, un tempo vero e proprio tempio di questo sport, mentre oggi, a causa di lavori di restauro, la pista è meno spettacolare, ma pur sempre la più amata da pubblico e piloti. Come spesso accade nelle Ardenne, la pioggia ha condizionato la prima giornata di prove libere del GP, cadendo abbondantemente in entrambe le sessioni, condizionando non poco il lavoro di piloti e squadre.

Sotto il diluvio del mattino il più veloce di tutti è stato il giapponese della Sauber Kamui Kobayashi, che è stato bravo e fortunato nel far fermare il cronometro sul tempo di 2:11.389, approfittando anche del fatto che i big hanno girato davvero pochissimo. Alle spalle del pilota asiatico si sono piazzati il venezuelano della Wlliams Maldonado e Ricciardo con la sua Toro Rosso, mentre Webber, quinto, è stato il più veloce tra le guide dei top team. Una mattinata decisamente con poche indicazioni, invece, per la Ferrari, dato che il leader del mondiale Alonso ha effettuato solamente 4 tornate, facendo segnare il ventesimo tempo, mentre Massa ha avuto problemi col motore che gli hanno pregiudicato la sessione.

Pioggia che l’ha fatta da padrona anche al pomeriggio, quando molti dei piloti scesi in pista hanno trovato tantissime difficoltà nel tenere sul circuito la proprio monoposto, finendo spesso in testacoda; altri, invece, come Schumacher hanno eseguito solamente una serie di giri di istallazione, senza però far segnare giri cronometrati. Alla fine, a sorpresa l’ha spuntata il francese della Marussia Pic, certamente non uno abituato alle posizioni alte della classifica, che ha fatto segnare il tempo di 2:49:354, precedendo ancora un ottimo Ricciardo su Toro Rosso e la Ferrari di Fernando Alonso, decisamente più tonico rispetto ad una mattinata sottotono.

Michele Pannozzo