Scatta ufficialmente in queste ore l’iter di avvicinamento al week end motoristico che avrà il suo apice domenica col GP di Formula 1 del Bahrain. Oltre alle prestazioni puramente sportive, sul quarto appuntamento stagionale pende come una scure quella dei possibili problemi legati agli scontri tra le due fazioni principali, quella sciita e quella sunnita, che compongono la società dell’emirato. A proposito di ciò, già negli scorsi giorni gli organizzatori della corsa avevano rassicurato sulla sicurezza per tifosi e addetti ai lavori.
Invece, nella serata di mercoledì c’è stato il primo, e si spera anche l’ultimo, episodio che ha visto coinvolti dei componenti di una delle delle scuderie impegnate nella gara mediorientale. Mentre tornavano nel loro albergo a bordo di una sorta di furgoncino, alcuni meccanici della Force India sono rimasti coinvolti dagli scontri tra manifestanti e forze dell’ordine. Oltre a ciò, una bomba, forse una molotov, è esplosa non lontano da dove si trovava il mezzo con i tecnici. Per fortuna nessuna grave conseguenza per loro, ma tanta paura, tanto che uno degli occupanti del mezzo della scuderia anglo-indiana ha chiesto di essere rimpatriato, rinunciando a partecipare alla gara.
Sul fronte sicurezza aveva parlato qualche giorno fa anche Shaikh Al Khalifa, membro della famiglia reale del Bahrain: “non ci sono rischi, che i problemi sono soprattutto nei villaggi, e che saranno anche accettate forme di protesta civile, come l’esposizione di cartelli nel circuito“.
Michele Pannozzo
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