La crisi della Fiorentina sembra non conoscere fine. La sconfitta per 1 a 0 contro il Lausanne-Sport in Conference League ha certificato un momento nerissimo, fatto di prestazioni senza anima, pochissime occasioni create e una fragilità difensiva sempre più evidente. Un passo falso pesantissimo, arrivato in uno scontro diretto che ha permesso agli svizzeri di qualificarsi direttamente agli ottavi, costringendo invece i viola ai playoff.
Vanoli non nasconde la delusione per l’atteggiamento della squadra
Nel post partita, Paolo Vanoli ha mostrato tutta la sua frustrazione ai microfoni, sottolineando come si aspettasse una risposta completamente diversa soprattutto da chi aveva giocato meno fino a questo momento. Il tecnico ha ricordato le difficoltà di giocare su un campo sintetico, ma ha chiarito che questo non può giustificare una prova così opaca.
Pur provando a guardare agli aspetti positivi, Vanoli ha ammesso che la Fiorentina avrebbe probabilmente dovuto comunque passare dai playoff anche in caso di vittoria. Ora il focus si sposta a febbraio, con la consapevolezza di essere almeno testa di serie e di poter affrontare Jagiellonia o Omonia Nicosia.
Ritiro punitivo e classifica drammatica in Serie A
La situazione in campionato è ancora più preoccupante. Dopo la sconfitta interna per 2 a 1 contro il Verona, la squadra è stata mandata in ritiro e si ritrova incredibilmente all’ultimo posto in Serie A. Nulla, finora, sembra aver scosso un gruppo che appare bloccato mentalmente, impaurito, incapace di reagire anche nelle giocate più semplici.
Vanoli continua a credere che la squadra abbia i mezzi per reagire, indicando la prossima gara come un’occasione cruciale per dimostrarlo. Ma il messaggio lanciato dall’allenatore è stato chiarissimo e senza sconti.
Ultimatum di Vanoli: gennaio sarà decisivo
Il tecnico viola ha parlato apertamente di una svolta necessaria. Se la risposta non arriverà, il mese di gennaio diventerà un punto di non ritorno. Vanoli ha spiegato che guarderà negli occhi chi non dimostrerà di voler lottare per questa maglia, lasciando intendere che il mercato invernale porterà decisioni forti e cambiamenti profondi.
Da quando ha preso il posto di Stefano Pioli il 7 novembre, Vanoli ha collezionato una sola vittoria, due pareggi e cinque sconfitte in tutte le competizioni. Un bilancio che pesa e che lo stesso allenatore ha definito inferiore alle aspettative, assumendosi pubblicamente la responsabilità del momento.
Serve una rivoluzione mentale e tattica
Secondo Vanoli, il problema principale non è solo tecnico ma psicologico. La pressione sta condizionando i giocatori, al punto da rendere difficili anche i passaggi più elementari. Per questo motivo il tecnico ha parlato della necessità di cambiare, di trovare soluzioni nuove per liberare la mente della squadra.
Nonostante qualche segnale positivo nelle settimane precedenti, come la vittoria contro la Dinamo Kiev e una buona prestazione contro il Verona, il tracollo contro il Lausanne ha riportato tutto indietro. Ora spetta all’allenatore capire cosa non sta funzionando e intervenire in modo deciso, perché ciò che è stato fatto finora, a suo stesso dire, non ha prodotto i risultati sperati.
Numeri impietosi e mancanza di identità
Escludendo i turni preliminari di agosto, la Fiorentina ha vinto soltanto tre partite in tutta la stagione, tutte in Conference League. Le sconfitte sono già dodici, con sei pareggi a completare un bilancio allarmante. Ma più dei numeri, ciò che preoccupa maggiormente è la totale assenza di grinta, orgoglio e senso di appartenenza, un aspetto che molti tifosi ritengono persino peggiore rispetto ad alcune stagioni concluse con la retrocessione.
Vanoli lo sa bene e non lo nega. Per questo insiste sulla necessità di azioni concrete, non solo parole. Il ritiro serve a parlare e a stare insieme, ma ora serve una risposta sul campo, immediata, per scacciare la paura e aggrapparsi a ogni possibile energia per portare a casa un risultato fondamentale nel prossimo impegno.