Il Fair Play Finanziario è diventato un tema centrale anche per la Roma, che negli ultimi anni è stata costretta a sottoscrivere un Settlement Agreement con la UEFA per rientrare nei parametri economici richiesti.
Entro il 30 giugno 2025, il club dovrà generare plusvalenze comprese tra 10 e 20 milioni di euro, per rispettare i paletti imposti e non incorrere in nuove sanzioni. Ecco come funziona il FPF, quali vincoli sono attivi per la Roma e quali conseguenze potrebbe affrontare in caso di mancato rispetto dell’accordo.

Cosa prevede il Fair Play Finanziario e perché la Roma è sotto osservazione
Il Fair Play Finanziario UEFA nasce per obbligare i club a mantenere un equilibrio sostenibile tra entrate e uscite. Dopo diverse stagioni con bilanci in rosso, la Roma ha sottoscritto un accordo di settlement con la UEFA. Questo patto impone una riduzione graduale del disavanzo economico e l’obbligo di dimostrare, stagione dopo stagione, che il club è sulla strada del riequilibrio finanziario.
Per la stagione in corso, il principale obiettivo è raggiungere plusvalenze comprese tra i 10 e i 20 milioni di euro tramite cessioni entro il 30 giugno 2025, data limite per inserire i ricavi nel bilancio dell’anno fiscale.
Le mosse della Roma per rispettare i paletti del Fair Play Finanziario
La nuova dirigenza sportiva, con Massara come direttore sportivo e Claudio Ranieri nel ruolo di dirigente esperto, ha il compito di snellire il monte ingaggi e generare entrate immediate. Tra i giocatori candidati alla partenza ci sono:
- Angeliño, cercato da club sauditi;
- Shomurodov, in trattativa con società di Serie A e Turchia;
- Ndicka, seguito da club di Ligue 1 e Bundesliga.
L’obiettivo è monetizzare le cessioni di elementi non centrali nel progetto tecnico, per creare margini di manovra sul mercato estivo e rientrare nei parametri richiesti dall’UEFA.
Quali sono i vincoli economici fissati nel Settlement Agreement
La Roma, per rispettare il piano di rientro sottoscritto con la UEFA, deve attenersi a regole ben precise:
- Limitare le perdite annuali di bilancio in modo progressivo;
- Destinare massimo il 70% del fatturato complessivo a stipendi, commissioni e spese di mercato;
- Generare plusvalenze entro date chiave, come quella del 30 giugno 2025.
Si tratta di parametri stringenti che impongono una gestione oculata e sostenibile del mercato, con grande attenzione alle operazioni in uscita.
Cosa rischia la Roma se non rispetta il Fair Play Finanziario
In caso di mancato rispetto dei vincoli previsti nel Settlement Agreement, la UEFA può applicare diverse sanzioni, in base alla gravità dello sforamento:
- Multe economiche (come quella da 5 milioni ricevuta nel 2023);
- Restrizioni sul mercato, come il blocco delle nuove iscrizioni nelle competizioni UEFA;
- Nei casi più gravi, esclusione dalle competizioni europee.
Al momento, le sanzioni ipotizzate in caso di mancato rispetto si aggirano sui 3-4 milioni di euro, ma la vera priorità per la Roma è evitare sanzioni sportive che limiterebbero la costruzione della rosa.
L’importanza del rispetto del FPF per il futuro sportivo della Roma
Il rispetto del Fair Play Finanziario è cruciale per garantire una gestione finanziaria sostenibile e permettere al nuovo allenatore Gasperini, insieme alla dirigenza composta da Massara e Ranieri, di allestire una squadra all’altezza delle ambizioni europee.
Solo con un equilibrio economico solido, infatti, sarà possibile investire in nuovi acquisti senza dover rinunciare alla partecipazione alle coppe europee. Per questo, il rispetto della scadenza del 30 giugno rappresenta un crocevia decisivo per il futuro della Roma.
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