Nella conferenza stampa del giovedì del Red Bull Ring, il tedesco ha detto la sua sul chiacchierato divorzio con la Ferrari
Red Bull Ring, 2 luglio 2020. Un giovedì pre weekend tra stringenti normative anti COVID-19 e una conferenza stampa molto particolare, con i piloti che, a turno e da remoto nella cosiddetta ‘Clean Room’, hanno risposto alle domande dei giornalisti.
Non è che ci si aspettasse molto, pur essendo il primo vero weekend di gara, in questo 2020 falcidiato dalla pandemia e che, parlando di Formula 1, era fermo al caos visto a metà marzo a Melbourne, passando poi per rinvii e tante cancellazioni.
Ad animare il tutto, a sganciare una vera e propria bomba, ci ha pensato Sebastian Vettel. Ad essere sinceri, le domande sull’addio a fine stagione con la Rossa era scontato sarebbero arrivate; meno le risposte del nativo di Heppenheim, che garantiscono (si fa per dire) un’annata infuocata in quel di Maranello.
Ma passiamo ai fatti di oggi. Con la sua consueta sincerità, Seb ha tolto il velo (d’ipocrisia e falsità a questo punto) alzatosi sugli ultimi mesi, facendo fare una figura ben poco edificante alla Ferrari. Dopo fiumi d’inchiostro (virtuale) su fantomatiche e frenetiche trattative prima, e cattiverie gratuite nell’immediato post annuncio di divorzio (12 maggio, ndr), ecco la verità di Vettel.
Nessun problema legato ad eventuali ritocchi all’ingaggio (anche e soprattutto a causa della crisi legata alla pandemia); e nemmeno alla competitività della SF1000 e allo slittamento dei nuovi regolamenti al 2022. Niente di tutto ciò: “Sono rimasto davvero sorpreso quando, ad inizio maggio, ho ricevuto la chiamata di Mattia (Binotto, ndr), nella quale mi ha comunicato che la Ferrari non aveva più intenzione di continuare con me. Non abbiamo mai avuto discussioni al riguardo, non c’è mai stata un’offerta!“.
Semplice, diretto, con lo sguardo serio e finanche incattivito… Un modo per cominciare a togliersi i primi, pesanti sassolini (anzi, macigni) dalle scarpe. Le dichiarazioni di Vettel, ovviamente, mandano in fibrillazione addetti ai lavori e soprattutto i social, Twitter in particolare. Si vocifera di vertici Ferrari ‘alquanto infastiditi’ dalle esternazioni del tedesco, con qualcuno che avanza scenari simil Prost 1991 (ovvero addio anticipato rispetto alla fine della stagione e del contratto).
In attesa della replica, non scontata, di Binotto o chi per lui, la realtà dei fatti è che la Scuderia ne esce con le ossa davvero rotte da tutta questa situazione, come se non bastasse la continua ‘pubblicità negativa’ sulle qualità della monoposto che dovrà affrontare il campionato. Che senso hanno avuto tutte le parole concilianti e propositive dello scorso inverno?
Vero, qualcuno dirà che il caos portato dal COVID-19, che com’è noto ha avuto un serio influsso anche sulle successive decisioni regolamentari della FIA, ha cambiato le carte in tavola. Ma del comunicato del 12 maggio? Vogliamo parlarne? Si diceva che il divorzio era frutto di un accordo bipartisan, ritenendo quella scelta come la migliore per ambo le parti.
Poi è venuto fuori che le trattative con Carlos Sainz Jr, annunciato appena due giorni dopo (14 maggio), risalivano già al periodo invernale, come ammesso dallo stesso pilota spagnolo della McLaren. E adesso questo. Sinceramente, sottolineando che la Ferrari è libera di decidere come vuole, c’erano tanti modi per concludere dignitosamente e soprattutto rispettosamente il rapporto con un pilota, oltre che 4 volte Campione del Mondo, che ha sempre dato TUTTO per la causa, mettendoci sempre la faccia, sia quando ha sbagliato lui che quando sarebbe stato ben più semplice (e anche giustificato) scaricare le responsabilità sulla squadra.
Ribadisco, la Ferrari ci fa una figura misera. E, come correttamente fatto notare da tanti addetti ai lavori, oltre che dalle parole dello stesso Seb (“Se dovesse essere sensato rispettare un ordine di scuderia ci si aspetta che entrambi i piloti si aiutino. Di sicuro non lascerò passare Leclerc e lotterò in pista come avvenuto lo scorso anno“), si avrà in casa un pilota, probabilmente serbante del rancore, pronto a dare tutto e a battagliare, in primis con il compagno di squadra.
Che il team Ferrari sia in grado di gestire una situazione che sarà molto più simile ad una polveriera, beh ho seri dubbi. Che purtroppo ci si aspettino scintille, credo sia alquanto scontato. Da un lato, mi verrebbe da augurare buona fortuna a Binotto & co, e ne avranno tanto bisogno secondo me; ma dall’altra, per come è stato gestito l’affaire Vettel (e non è affatto il solo negli ultimi anni), mi vien da dire che se lo sono meritato. Dubito seriamente che con Montezemolo o con Marchionne una gestione tanto tafazziana sarebbe stata permessa…
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