L’amarezza per quanto poteva essere e non è stato tra Singapore e Sepang, in casa Ferrari, è altissima. Pur con una macchina sicuramente al top, Sebastian Vettel e Kimi Raikkonen hanno racimolato la miseria di 12 punti, con il tedesco che è precipitato dai -3 del post Monza ai -34 del post Malesia. A far rabbia è soprattutto quanto accaduto nelle giornate di ieri e di sabato, con i problemi alle power unit che hanno impedito a Vettel di qualificarsi, partendo ultimo, e a Kimi addirittura di partire, vanificando la 2° posizione di partenza.
Presente a Rovereto per ricevere la laurea honoris causa in ingegneria industriale dall’Università di Trento, il presidente del Cavallino, Sergio Marchionne, ha detto la sua su quanto successo in Malesia, rispondendo alle domande dei giornalisti presenti: “Parliamo di cose sicure. Che ieri le due Ferrari potessero battere tutti è un fatto indiscusso, e che potesse accadere anche a Singapore è un fatto indiscutibile“, ha esordito con la sua solita schiettezza Marchionne.
“Il fatto che abbiamo avuto dei problemi con i propulsori ha a che fare con due cose, cioè che abbiamo una squadra molto giovane e che la qualità della componentistica non è al livello necessario per un’auto da gara. Per questo stiamo intervenendo” – spiega il presidente Ferrari – “E’ quasi una fortuna che non ci sia successo nulla fino adesso. Ora ci stiamo riguardando tutta la filiera e stiamo apportando dei cambiamenti organizzativi. Avere questi problemi in gara da fastidio. Se ti succede a casa di spaccare un motore, vabbè può capitare; ma fare una figura così, avere una macchina in seconda posizione e non vederla in griglia è veramente da tirarsi i capelli“.
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