Il team con base a Silverstone conferma il cambio di denominazione a partire dal prossimo anno
Il brand Aston Martin tornerà nel Mondiale di Formula 1 il prossimo anno a distanza di 61 anni dall’ultima volta. Il cambio di denominazione dell’attuale Racing Point in Aston Martin dal 2021 era cosa nota da tempo; stamattina, però, il tutto ha assunto i crismi dell’ufficialità.
La Racing Point, infatti, ha diffuso stamani un comunicato stampa nel quale sottolinea che il team manterrà la sede a Silverstone e che nella giornata di lunedì (30 marzo, ndr) Aston Martin Lagonda ha dato il via libera ad un aumento di capitale da 536 milioni di sterline, 260 dei quali provenienti da un investimento del gruppo di Lawrence Stroll, Yew Tree Consortium. Il magnate canadese diventerà Direttore Esecutivo di Aston Martin.
“I vantaggi di un ritorno al vertice del motorsport sono evidenti” – continua il comunicato – “Avere un team di successo in Formula 1 è il modo migliore per fortificare il brand Aston Martin a livello globale. Questo Sport richiede eccellenza in campo ingegneristico e nel design, oltre ad un’innovazione incessante, aspetti che saranno condivisi con i team di ingegneria e sviluppo a Gaydon, venendo progressivamente integrati nelle generazioni future di auto“.
“L’intera Formula 1 si è fermata temporaneamente a causa della pandemia da Covid-19. Nel Regno Unito molti team partecipano al Project Pitlane, nato per sviluppare e costruire nuovi ventilatori il più rapidamente possibile” – conclude – “Oltre a prendere provvedimenti per proteggere il personale, la pianificazione per la prossima stagione è attualmente in corso, e vi terremo aggiornati sugli sviluppi nei prossimi mesi, mentre il team dell’Aston Martin F1 prenderà vita“.
Così Lawrence Stroll: “Questa trattativa mi è costata un sacco di energie negli ultimi mesi, ma è stata anche una delle più interessanti in assoluto alle quali abbia partecipato in vita mia. Le auto sono la mia passione, sono una parte enorme della mia vita, così come Aston Martin ha sempre avuto un posto speciale nel mio cuore. Annunciare questo accordo è un grande privilegio e mi rende estremamente orgoglioso“.
“Un brand storico come Aston Martin deve competere ai livelli più alti nel Motorsport e, completata la parte burocratica dell’accordo, adesso potrò concentrarmi su quella sportiva” – prosegue il papà di Lance Stroll – “Aston Martin, nella sua storia, ha corso con successo in tante categorie ed ora è pronto a sbarcare in Formula 1. Non poteva esserci momento migliore per farlo, con un risalto mediatico senza pari e che ci permetterà, sfruttandolo, di far conoscere il brand in tutto il mondo“.
Aston Martin, 5 presenze tra il 1959 ed il 1960
Come sottolineato in apertura, il brand Aston Martin tornerà in Formula 1 dopo un intervallo di 61 anni. Sono soltanto due, però, le stagioni che hanno visto in qualche GP al via una monoposto della Casa di Gaydon. Nel 1959, con il modello DBR4 ed una coppia di piloti composta dal britannico Roy Salvadori e dallo statunitense Carroll Shelby, il team partecipò ai GP d’Olanda, Gran Bretagna, Portogallo ed Italia.
I migliori risultati furono un 2° tempo in qualifica ad Aintree con Salvadori, mentre in gara la Aston Martin sfiorò i suoi primi punti iridati due 6° posti dello stesso Salvadori, sempre ad Aintree e al Monsanto, Lisbona (ndr, all’epoca il sistema di punteggio premiava soltanto i primi cinque classificati).
L’anno successivo, dopo una mancata presenza del pilota inglese in Olanda per il mancato accordo sui premi di gara, l’Aston Martin collezzionò il suo ultimo gettone di presenza a Silverstone, nel GP di Gran Bretagna 1960, con la nuova DBR5: Salvadori, partito 13°, si ritirò per un problema allo sterzo; il francese Maurice Trintignant, invece, concluse 11° dopo il 21° tempo in qualifica.
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