F1 GP Portogallo 2020, Analisi Gara: Hamilton fa 92! Portimao promossa a pieni voti

Il britannico firma il nuovo primato assoluto di vittorie, dominando un GP su un circuito tosto e divertente, che meriterebbe la conferma

Il Gran Premio del Portogallo, ritrovato dopo 24 anni sulla novità assoluta Portimao, non ha fatto altro che confermare le forze in campo. Al volante di una Mercedes sempre e comunque imbattibile, ad un passo dal titolo Costruttori consecutivo #7, Lewis Hamilton stacca Michael Schumacher grazie alla vittoria #92, ottenuta con una prova di forza disarmante, nonostante un avvio a singhiozzo. Valtteri Bottas s’illude ancora una volta, per poi dover cedere al compagno di box e guardarlo da lontanissimo (-77).

Max Verstappen porta a casa ancora una volta il massimo possibile, ovvero il 3° gradino del podio. Qualche barlume di luce in casa Ferrari, con Charles Leclerc che chiude 4°, mentre fatica ancora Seb Vettel (10°). Importanti anche le prestazioni dei vari Pierre Gasly, Carlos Sainz e Sergio Perez, classificatisi rispettivamente dal 5° al 7° posto. Brilla anche Kimi Raikkonen, ingiustamente senza punti all’attivo.

L’immagine con cui Mercedes ha omaggiato Hamilton per la 92° vittoria, nuovo record in Formula 1 (foto da: twitter.com/MercedesAMGF1)

MERCEDES: HAMILTON INSAZIABILE E NELLA STORIA. BOTTAS DISTRUTTO

In questo 2020 anomalo e atipico, che ciononostante si avvia velocemente verso la fine della stagione, a regalarci granitiche certezze, almeno in Formula 1, sono sempre loro : Lewis Hamilton e la Mercedes. Il nativo di Stevenage allunga definitivamente le mani sul settimo Mondiale , oltre a scrivere l’ennesima pagina di storia dello Sport. Quella di Portimao, infatti, è la vittoria #92 in carriera, una in più del precedente primato di Michael Schumacher, eguagliato due settimane fa al Nurburgring.

Un Hamilton che, nonostante un avvio reso difficoltoso dalla pioggerella e dalla mescola media, da seguito alla pole di sabato con una gara dominata come spesso gli succede. Dopo essersi sbarazzato di Sainz, Lewis lascia sfogare per un po’ Bottas, per poi raggiungerlo e sverniciarlo in apertura di 20° giro. Da lì non ce n’è stato più per nessuno. Un ritmo velocissimo, a tratti quasi folle, per schiantare la concorrenza e festeggiare degnamente il nuovo record.

L’abbraccio tra Lewis Hamilton e papà Anthony, alla fine del Gran Premio del Portogallo di domenica (foto da: twitter-com/lewishamilton)

Che dire sul povero Valtteri in domeniche (o weekend) del genere. Semplicemente, tranne qualche circostanza, non ne ha per essere abbastanza a lungo a livello del titolato compagno di box. Sembra un eufemismo, ma pensando che il finlandese, nelle condizioni attuali, dovrebbe essere il rivale principale di Hamilton, rende depresso chiunque non tenga per le sorti del #44. Un Lewis che allunga a +77 (256 a 179) e che potrebbe chiudere il discorso già a Istanbul; la Mercedes, a sua volta, forte del +209 sulla Red Bull, avrà un comodissimo primo match point domenica prossima ad Imola.

RED BULL: VERSTAPPEN FA SEMPRE IL SUO. MALE ALBON

Fine settimana di prammatica, almeno in questo 2020, per il team anglo-austriaco. Max Verstappen si conferma concreto (nono podio stagionale, 40° in carriera) e primo degli umani, cogliendo un 3° posto che, con una Mercedes così, è semplicemente il massimo possibile. Dopo aver sfiorato la prima fila in qualifica con una grande prestazione, l’olandese ha rischiato di pagare un inizio caotico, che l’ha visto arrivare a contatto con Perez in curva 4; una volta assestatasi la situazione, Max ha cercato di tenere il passo almeno di Bottas, finendogli dietro di 9″. Gara nera per Alexander Albon, il cui sedile è sempre più traballante. L’anglo-thailandese, partito molto male e trovatosi subito invischiato nel traffico, ha provato a risalire con una strategia a due soste, che non ha funzionato, visto che Albon ha concluso 12° e doppiato (anche dal compagno di box).

Max Verstappen festeggia con gli uomini del team Red Bull il suo podio #40 in Formula 1 (foto da: twitter.com)

FERRARI: LECLERC CONCRETIZZA, VETTEL 10°

In Portogallo la Ferrari regala qualche timido segnale di risveglio, con Leclerc che, stavolta, riesce ad essere più incisivo anche la domenica. Se al Nurburgring il monegasco non era per nulla riuscito a confermare l’exploit della qualifica, a Portimao, pur dopo le difficoltà dei primi chilometri con la pista umida e scivolosa, il #16 si è riportato di forza in quella 4° posizione già occupata in griglia, per poi mantenerla fino alla bandiera scacchi. Vero, parliamo comunque di un piazzamento fuori dal podio e a 1:05 dal primo; ma la Scuderia, che ha portato finalmente un pacchetto consistente di novità, ha battuto un colpo.

Charles Leclerc, durante il Gran Premio del Portogallo (foto da: twitter.com/ScuderiaFerrari)

Capitolo Vettel. Per il tedesco è stato l’ennesimo weekend tribolato di questo 2020 da dimenticare. Fuori in Q2 e titolare appena del 15° tempo, in gara Seb si è mostrato più combattivo ma, complice anche una prima sosta un po’ troppo anticipata quando il ritmo con le medie era ancora buono, alla fine artiglia solo il 10° posto e un punticino. Dopo le qualifiche, Seb ha candidamente ammesso di non riuscire a guidare questa macchina come Charles. L’attuale situazione del tedesco è frutto di una combinazione di fattori: una monoposto scarsa, che non si addice per niente al suo stile di guida, con l’aggiunta di una comprensibile demotivazione dovuta ad un rapporto con il team concluso già da tanto tempo ed una testa, inevitabilmente, già proiettata alla prossima avventura in Aston Martin.

GLI ALTRI #1: CONTINUA LA CORSA AL 3° POSTO DI RACING POINT, MCLAREN E RENAULT

A cinque gare dalla conclusione, l’aspetto più divertente in ottica Classifica Costruttori è certamente la lotta per il gradino più basso del podio. Rispetto al GP dell’Eifel, non sono cambiate né le posizioni, mentre la McLaren ha accorciato a -2 il gap dalla Racing Point (124 a 126), con la Renault sempre 5° a -6 (120) dal team con sede a Silverstone. Il migliore dei piloti dei team suddetti è stato Carlos Sainz che, dopo aver provato l’ebrezza di guidare la gara dal 2° al 5° giro, sfruttando alla grande le soft, ha chiuso 6° in rimonta. Rimonta super anche per Sergio Perez, che probabilmente avrebbe meritato più del 7° posto finale.

Giro 2: Sainz supera Bottas e passa al comando del GP del Portogallo 2020 (foto da: youtube.com)

Il messicano ha rischiato di pagare caro il contatto iniziale con Verstappen, che lo spedisce dritto in fondo alla classifica; con un gran passo e bei sorpassi, però, Checo rimonta fino alla 5° posizione; peccato per l’ultimo stint con le ‘rosse’, le quali non hanno performato affatto, facendogli perdere due posizioni. Zona punti per entrambe le Renault: spicca la gara di Esteban Ocon, 8° grazie anche ad un primo stint lunghissimo, nel quale ha fatto durare le sue medie addirittura 53 giri; weekend non eccelso per Daniel Ricciardo (9°), che ha lottato tutta la gara con la temperatura d’esercizio non ottimale dei suoi pneumatici.

Domenica negativa, quindi, sia per Lando Norris che per Lance Stroll, le cui strade si sono per così dire incrociate al giro 18, rovinando la gara ad entrambi. Eh si, poiché il canadese prova un attacco all’inglese all’esterno di curva 1; peccato che il #18 chiuda troppo presto la traiettoria, venendo colpito dalla McLaren, in un fastidioso replay del contatto con Max Verstappen durante le PL2. Lando rientra ai box prima di quanto previsto, dovendo cambiare anche l’ala anteriore, finendo poi nel traffico e solo 13°. Peggio è andata a Stroll, penalizzato due volte dai commissari (5″ per l’incidente con Norris ed altri 5″ per troppe violazioni dei track limits) e quindi ritirato al giro 51.

GLI ALTRI #2: GASLY OTTIMO 5°. RAIKKONEN, PRIMO GIRO DA URLO

Altra prestazione maiuscola da parte di Pierre Gasly. Il francese dell’AlphaTauri, dopo aver ben figurato anche al sabato (9°), in gara gestisce benissimo le soft nel primo stint, al punto da risalire fino al 4° posto, ultimo tra quelli partiti con le rosse a pittare (giro 28); tornato in pista 9° e con gialle nuove, il francese risale di forza fino a conquistare la 5° posizione.

Avrebbe meritato sicuramente dei punti anche Kimi Raikkonen (11°). Il finlandese si è messo in luce con un avvio di gara pazzesco, e un primo giro da applausi, nel quale risale dalla 16° alla 6° posizione. Peccato però che, con l’asciugarsi dell’asfalto, i limiti della sua Alfa Romeo vengano fuori tutti; ciononostante Iceman continua a lottare con il coltello tra i denti, mollando la zona punti a Vettel solo a 12 giri dalla fine.

Il pazzesco primo giro di Kimi Raikkonen (tweet da: twitter.com/F1)

Domenica a secco per il resto del gruppo. Ancora nessun punto all’attivo per la Williams, che piazza in 14° posizione il comunque positivo George Russell (ottima Q2 in qualifica) e in 18° Nicholas Latifi. Nulla da fare anche per Antonio Giovinazzi (15° e senza radio per tutta la gara) e per Daniil Kvyat (19° e unico a due giri). Stesso discorso per la Haas, che in settimana ha ufficializzato il cambio completo di line-up per il 2021: Kevin Magnussen e Romain Grosjean hanno concluso rispettivamente in 16° e 17° posizione.

La Formula 1 torna subito in pista, riabbracciando Imola per il Gran Premio dell’Emilia Romagna, nel quale, anche per ragioni logistiche, verrà provato il format del weekend su due sole giornate.

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