F1, Gasly in quarantena a Dubai: “Devo proteggere i miei”
La F1 è ormai in quarantena da un po’ di tempo e Pierre Gasly non fa eccezione. Il giovane francese rimane a Dubai per proteggere i suoi genitori.

La F1 rimane in quarantena come il resto del mondo e Pierre Gasly e i suoi colleghi piloti non fanno eccezione. Mentre la maggior parte di loro rimane in casa, il francese preferisce mettere in atto il suo auto-isolamento a Dubai, per non mettere a rischio la salute di chi ama.
F1, la quarantena a Dubai di Gasly
E chi lo dice che i giovani sono sprovvisti di senso di responsabilità? Il pilota dell’ Alpha Tauri Pierre Gasly ha dimostrato l’esatto contrario, “scontando” la quarantena da solo a Dubai. Il motivo? Proteggere i suoi genitori e la sua fidanzata.
Infatti, con il Coronavirus che si diffonde in giro proprio grazie agli spostamenti, il transalpino ha deciso di evitare di effettuare gli scali previsti che lo avrebbero da Melbourne, dove si è quasi disputata la prima gara di Formula 1 della stagione 2020 al Bahrein dove si sarebbe disputata la seconda a porte chiuse. In questa maniera, ha messo al sicuro dal contagio con un possibile asintomatico (come potremmo essere tutti noi) i suoi genitori e la sua ragazza Caterina Masetti.
“ Che ci faccio a Dubai? Sono qui per uno scalo previsto da Melbourne a Dubai. Una volta saputo della cancellazione del Gran Premio sarei potuto tornare a casa ma ho preferito non farlo– ha raccontato Gasly – Io vivo con i miei genitori. Dopo essere andato così tanto in giro e aver preso ulteriori voli per raggiungerli, li avrei solo messi in pericolo. Inoltre, la mia ragazza vive a Milano ed anche in questo caso abbiamo preferito non rischiare.”
“Call of Duty”
In attesa di poter riabbracciare i suoi cari, Pierre trascorre il tempo a guardare Netflix e a giocare online. “Mi sono trovato nella stessa squadra di Charles (Leclerc, ndr) a “Call Of Duty”, mentre lui era a casa sua a Monaco”– ha narrato Gasly.
La “chiamata del dovere”- come tradurremmo il gioco- che Gasly ha ascoltato, però, prescinde dal mero videogioco. Sicuramente non dev’essere facile rimanere isolati da soli e lontano da casa, ma il senso di responsabilità e l’amore per la propria famiglia hanno prevalso sull’egoismo. Se lo avessero fatto anche tutte le persone che sono scappate al Sud infettando i propri genitori e parenti, magari, questa pandemia si sarebbe fermata molto tempo fa e saremmo tutti liberi.