La McLaren è quella che si può definire come una nobile decaduta della Formula 1 (al pari della Williams). Il glorioso team di Woking, vantante qualcosa come 12 titoli piloti, 8 titoli costruttori, 188 vittorie, 155 pole position, altrettanti giri record e 485 podi complessivi, è lontana dai suoi livelli ormai dal 2012 (stagione alla quale risalgono sia l’ultima vittoria che l’ultima pole, mentre l’ultimo podio è del 2014).
Gli ultimi anni sono stati un doloroso calvario. A partire dal mal riuscito binomio 2.0 con la Honda del triennio 2015/17, alla prima difficile stagione con Renault, lontana da quelle che erano le previsioni, anche a causa di una MCL33 lontana dall’essere realmente competitiva. Il team inglese, però, non molla e prova a rilanciarsi. In tale ottica rientra l’ingaggio come managing director, annunciato ieri, di Andreas Siedl, il quale risponderà direttamente all’AD McLaren, Zak Brown.
“Questo è un grande privilegio per me, e mi sento pronto per una sfida simile” – ha commentato Seidl – “Avere l’opportunità di contribuire alla storia della McLaren è speciale, di ispirazione. McLaren ha la visione, la leadership, l’esperienza e gli uomini giusti per tornare in alto. E questo sarà il mio obiettivo e la mia missione. Non vedo l’ora di unirmi alla squadra e di iniziare a lavorare con McLaren, Renault e, ovviamente, con i piloti, Carlos e Lando“.
Molto soddisfatto anche Zak Brown: “Siamo fieri di avere Andreas a capo del nostro progetto tecnico e operativo in Formula 1. Tutto ciò rappresenta molto per noi, innanzitutto poiché si tratta di uno step importante nel nostro piano di recupero prestazionale in Formula 1, campionato nel quale abbiamo un impegno a lungo termine. Quindi, avere una guida esperta nel nostro programma Formula 1 è parte integrante della strategia a lungo termine di McLaren Racing per espandersi anche in altre forme di motorsport. Andreas è un leader molto capace, che ha ottenuto successi ovunque sia andato. Non vediamo l’ora di poter lavorare con lui“.
Fresco 43enne, nato il 6 Gennaio 1976 a Passavia, in Baviera, vanta una grande esperienza nel motorsport. Entrato nell’apposita sezione della BMW nel 2000, vi rimane fino al 2012, lavorando anche al progetto Formula 1, dal 2007 al 2009, in collaborazione con la Sauber. Poi si trasferisce in Porsche dove, come team principal, guida il marchio di Weissach alla vittoria di tre 24 Ore di Le Mans e di altrettanti titoli mondiali Endurance (2015/17). E ora il salto in Formula 1.
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