F1, Chase Carey spiega il piano B per il 2020

Grid di partenza a Silverstone. Fonte: F1.com

Non aveva neanche finito di annunciare la cancellazione del Gran Premio di Francia, Chase Carey, e già stava stipulando un nuovo piano per il 2020.

Il boss di Liberty Media, infatti, ha appena lanciato le linee guida di quello che sarà- a meno di ulteriori imprevisti- il nuovo piano d’azione per fare correre la Formula 1.

Carey e il suo piano B per il 2020

Il Coronavirus ha portato alla cancellazione e al rinvio di ben 10 dei 22 appuntamenti previsti e la situazione, se possibile, sta diventando sempre più critica per la stagione 2020. La Formula 1 è in pausa da tanto, troppo tempo e Liberty Media non ha intenzione di darsi per vinto. Chase Carey, infatti, ha già studiato attentamente la situazione e ha ordito un piano per disputare la stagione 2020.

Anche se questa mattina è stato annunciato l’annullamento del GP di Francia, siamo sempre più fiduciosi sull’andamento dei nostri piani per iniziare la stagione quest’estate”, ha dichiarato Carey a Motorsport.

Si parte in estate dall‘Europa, sfruttando i mesi di luglio, agosto e settembre. Successivamente il Circus si sposterà in Eurasia (Sochi e Baku), poi Asia, America e per finire in Medioriente, disputando il GP di Bahrain prima di terminare con il tradizionale Gran Premio di Abu Dhabi. Questo garantirà non solo un 2020 più nutrito di gare ma anche una comodità maggiore per quanto riguarda gli spostamenti dell’intero circuito di Formula 1. Infatti in questa maniera risuterebbe maggiormente sostenibile anche per staff e piloti rimanere nello stesso continente, senza dover fare su e giu per il mondo e sfrutterebbe anche la bella stagione.

Incognita COVID-19

Tutto questo, ovviamente, se sarà possibile effettuare i viaggi necessari in completa sicurezza. Carey ci tiene a sottolineare che la priorità di Liberty Media è la salute.

“I nostri piani potranno cambiare, poiché abbiamo ancora molte questioni da affrontare e tutti noi siamo soggetti alle incognite legate al COVID-19. Tutti noi vogliamo che il mondo possa tornare alla normalità, ma sappiamo che il percorso da fare dovrà essere svolto nella maniera più giusta e sicura. Non vediamo l’ora di fare la nostra parte”