Si attende da giorni, ma ormai è quasi fatta per l’ufficialità del rinnovo del contratto con l’Everton per il belga Romelu Lukaku.
Secondo quanto riporta l’autorevole tabloid inglese “Daily Mirror”, l’attaccante, di origini congolesi, 24 anni il prossimo 13 Maggio, firmerà a breve un accordo che prolungherà il suo rapporto con il club dei ‘blu’ di Liverpool fino al 2022, con relativa clausola rescissoria-di cui ancora non si conosce esattamente la cifra- e relativo adeguamento del suo stipendio, che toccherà quota 110mila sterline a settimana.
Numeri niente male, decisamente allettanti per questo giocatore, tutto sommato ancora abbastanza giovane, ed esploso da ragazzino, messosi in mostra già a 16 anni, ai tempi in cui militava nell’Anderlecht-il suo primo club di categoria maggiore-entrato subito nell’orbita degli interessi di molti club di grande livello internazionale, per via delle sue precoci doti tecniche e soprattutto fisiche.
Doti che lo han portato ad approdare presto a livelli superiori, arrivato in Premier League nel 2011, quindi appena 18enne, prima al Chelsea, dove rimase fino al 2013-con nel mezzo un periodo di prestito al West Bromwich-trovando però pochissimo spazio ai Blues-totalizzò sole 15 presenze, addirittura senza mai segnare-seppur arrivarono 2 trionfi, entrambi nel 2012, prima la FA Cup e poi addirittura la Champions League-ad oggi l’unico trionfo di una squadra londinese nella massima competizione europea-ma appunto il suo contributo fu pressoché nullo-per lui 1 sola presenza in quella Coppa d’Inghilterra e addirittura zero in quella Champions.
I tifosi Blues lo ricorderanno probabilmente soprattutto, se non soltanto, per un episodio abbastanza negativo: nel 2013 fu decisivo il suo errore dal dischetto nella gara valevole per la Supercoppa Europea in cui il Chelsea affrontava il Bayern Monaco-grande sfida fra due allenatori storicamente avversari, il portoghese José Mourinho su sponda Blues e lo spagnolo Pep Guardiola alla sua prima stagione bavarese-dopo il 2-2 che resistette fino ai supplementari, la sfida dovette essere decisa ai calci di rigore e Mourinho volle dar fiducia a Lukaku, facendogli calciare il quinto penalty per gli inglesi, ma il giovane giocatore, probabilmente troppo sotto pressione per la forse eccessiva responsabilità assegnatagli-gli si leggeva in faccia la paura al momento della battuta-calciò male, non molto potente e poco angolato, trovando la facile opposizione del portiere dei bavaresi Manuel Neuer, e regalando così la coppa ai tedeschi, il primo trofeo del Bayern targato Guardiola.
Il passaggio all’Everton del 2013 è stato cruciale nella sua carriera, avendogli dato la continuità di cui a bisogno e che merita per le sue doti. Un rapporto che dura da allora, quello con il club della ‘sponda blu’ del fiume Mersey, e che quindi si prospetta ulteriormente duraturo.
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