In esclusiva ai microfoni di Stadiosport.it, Fabian Valtolina, ex attaccante esterno di grandi qualità tecniche, con un’ottima carriera vissuta tra Serie A e Serie B, dove ha indossato le maglie di Monza, Chievo, Bologna, Piacenza, Venezia e Sampdoria, oggi invece fa l’ allenatore in una squadra dilettantistica. Ci ha raccontato la sua carriera da calciatore e dato un’opinione sul calcio italiano senza trascurare gli argomenti più attuali come il ritiro di Totti e la finalissima di Champions League tra Juventus e Real Madrid.

Fabian, come valuti la tua carriera da calciatore professionista?

“Non ho avuto una carriera da fuoriclasse, ma mi sono comunque tolto le mie soddisfazioni e ovunque sono andato a giocare ho sempre trovato dei gruppi fantastici, che poi si sono rivelati fondamentali per vincere dei campionati. Ero un esterno offensivo, mi piaceva attaccare anche se non segnavo tantissimo, ma non mollavo mai e davo sempre tutto”

Tra gli allenatori avuti nella tua carriera, chi è quello che ti ha dato quel qualcosa in più ?

“Sicuramente Walter Novellino, bravissima persona e tecnico preparatissimo. Lui mi ha insegnato tanto negli anni trascorsi al Venezia e alla Sampdoria”.

In Serie A sei stato protagonista con la maglia del Piacenza, realizzando un goal meraviglioso allo scadere in rovesciata alla Roma al “Garilli”, consentendo agli emiliani di pareggiare. A distanza di 19 anni, che ricordo hai di quella prodezza spettacolare?

“Era il 94′ , perdevamo in casa con la Roma per 2-3, è stato senz’altro un bellissimo goal dettato soprattutto dal coraggio, che per natura non mi è mai mancato. Alla fine andò bene e per noi fu un punto prezioso ai fini della salvezza nella massima serie”

Cosa fa oggi Fabian Valtolina ?

“Oggi alleno in una squadra dilettantistica in provincia di Varese che si chiama Gerenzanese, dove c’è una società seria e organizzata. Lo scorso anno abbiamo vinto il campionato di seconda categoria mentre quest’anno nella prima parte della stagione avevo ricoperto il ruolo di direttore generale, ma poi fui richiamato come tecnico nelle ultime giornate di campionato , con una situazione ormai compromessa e non siamo riusciti a evitare la retrocessione.  Chiaramente il mondo dilettantistico è diverso da quello professionistico da dove arrivo io, specie a livello strutturale quindi devi cercare di fare bene con poco.

Ho studiato come allenatore a Coverciano e posso dire che è una grande scuola, ma c’è troppa burocrazia per frequentare i corsi e secondo me dovrebbero dare la possibilità a tutti di poter partecipare in modo da consentire un percorso regolare per chi vuole intraprendere questa carriera. Nella carriera di un allenatore sono i giocatori a fare la sua fortuna, specie se hanno qualità e possono di conseguenza mettere a frutto le sue idee di gioco”

Che idea ti sei fatto del calcio d’oggi?

“Nel calcio d’oggi purtroppo non viene premiata la meritocrazia, si favorisce l’amico dell’amico ecc. I giovani giocatori di oggi basta che fanno una minima giocata vengono già paragonati alle grandi glorie del calcio, quando invece bisogna farli crescere e maturare con i tempi dovuti. Ai miei tempi era più dura, per poter arrivare a certi livelli dovevi lavorare parecchio e non era per niente facile”.

La tua opinione sul ritiro di Francesco Totti? Visto che nei tuoi trascorsi in Serie A hai avuto modo di affrontarlo e come abbiamo detto in precedenza di aver fatto alla sua Roma quel goal stupendo .

“Sarà dura abituarsi la domenica non vedere i suoi goal o sentire parlare di lui nelle trasmissioni sportive. Senz’altro è stato un giocatore grandioso, spero per la Roma che possa trovare per il futuro un nuovo leader del suo spessore”.

Qual’è il tuo pronostico per la finale di sabato sera della Champions League tra Juventus-Real Madrid ?

“Dare un pronostico su questa sfida è difficile, essendo una partita secca può succedere di tutto e saranno gli episodi a decidere l’esito finale. Queste sono partite speciali che si vivono e si preparano in maniera particolare, sicuramente a Cardiff si affrontano le due squadre più meritevoli di questa competizione”.

Una tua opinione sul campionato di Serie A che si appena concluso?

“La Juventus ha meritato anche quest’anno di vincere lo scudetto, si dimostra ancora più forte dei rivali, che ragionando da aziende mentre i bianconeri abbinano successi sul campo e ricavati. Il suo strapotere si è visto anche la scorsa estate sul mercato, togliendo a Napoli e Roma i suoi giocatori migliori come Higuain e Pjanic. A questo campionato senza dubbio mancano le due milanesi anche se il Milan con Montella ha fatto un’ottima stagione centrando l’Europa e vincendo una Supercoppa Italia, senza dimenticare che nella prima parte della stagione era ai primi posti della classifica. Va considerato inoltre un’organico non eccelso a disposizione e gli infortuni pesanti che hanno condizionato il proseguo della stagione dei rossoneri”