Giocatori, allenatore, staff ed anche i dirigenti hanno rinunciato a tre mensilità. Intanto, Trigoria è pronta per la ripresa
Tutti in gol, nessuno escluso. Dopo Juve e Parma, anche calciatori, allenatore e staff tecnico della Roma hanno rinunciato agli stipendi. Più nel dettaglio, sono state rifiutate quattro mensilità, da marzo a giugno.
NOI C’AVEMO ER CORE GROSSO – L’accordo, nato dalla forte volontà di tutte le componenti, è nato soprattutto dalla proposta dei giocatori. Guidati da Dzeko, e dagli altri leader dello spogliatoio, i giallorossi hanno presentato così alla società la proposta volta ad aiutare i 250 dipendenti di Trigoria (dagli impiegati della biglietteria fino agli addetti alle pulizie) che attualmente sono in cassa integrazione.
DIAMO UN TAGLIO – Delle quattro mensilità, una comporta la rinuncia definitiva, mentre le altre tre potranno essere recuperate nel bilancio della prossima stagione. Ovviamente, solamente qualora si tornasse a giocare. La decurtazione, comunque, toglie 50 milioni di euro dal già appesantito bilancio societario.
RICOMINCIAMO – Ripartenza che comunque a Trigoria considerano possibile. Il centro sportivo è stato infatti sanificato in ogni dove ed è stato allestito con tutti gli oggetti necessari per affrontare il ritiro di 2-3 settimane. Se si dovesse tornare, si formeranno gruppi da massimo 6-7 giocatori. Non ci saranno inoltre pranzi e merende di squadra. Per le docce, invece, ogni giocatore provvederà a farla nella propria stanza. Insomma, la Roma è pronta per il 4 maggio, data in cui partirà la fase 2. E gli allenamenti, si spera.
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