Diventare Direttore Sportivo (DS) è il sogno di molti appassionati di calcio che desiderano vivere il gioco da protagonisti, ma dietro le quinte. In un mondo sempre più professionale e competitivo, il ruolo del DS è diventato centrale: è lui a gestire il calciomercato, a pianificare il futuro sportivo del club e a costruire una squadra vincente. Ma come si arriva a ricoprire questa prestigiosa posizione? Ecco una guida completa per capire come si diventa DS, quali competenze servono, quali corsi bisogna seguire e quali opportunità si possono cogliere.
Chi è il Direttore Sportivo e cosa fa?

Il Direttore Sportivo è il responsabile dell’area tecnica di una società calcistica. Si occupa principalmente di:
- Gestire le operazioni di mercato: acquisti, cessioni, prestiti, rinnovi.
- Interfacciarsi con procuratori, osservatori e altre società.
- Scegliere (insieme alla dirigenza) allenatori e staff tecnici.
- Definire la strategia sportiva a medio-lungo termine.
- Valutare i talenti del settore giovanile e il loro percorso di crescita.
- Mantenere un rapporto costante con la squadra, senza invadere il campo dell’allenatore.
In molti casi, il DS è anche il braccio destro del presidente, una figura di equilibrio tra proprietà, allenatore, calciatori e ambiente esterno.
Le competenze fondamentali del DS
Diventare un buon DS richiede un insieme di abilità tecniche, gestionali e relazionali. Le principali competenze sono:
- Conoscenza profonda del calcio: regolamenti, tattiche, dinamiche di spogliatoio.
- Capacità manageriali: gestione del budget, pianificazione, leadership.
- Competenze giuridiche: contrattualistica sportiva, diritti federali, vincoli FIFA/UEFA.
- Capacità di scouting: saper valutare il potenziale di un calciatore e capire se è adatto al progetto tecnico.
- Conoscenza delle lingue straniere, in particolare inglese e spagnolo.
- Abilità relazionali: diplomazia, negoziazione, carisma.
Il percorso formativo: il Corso di Direttore Sportivo FIGC
Per esercitare ufficialmente come DS in Italia, è necessario seguire un percorso di formazione riconosciuto dalla FIGC (Federazione Italiana Giuoco Calcio). Il passaggio chiave è:
Il Corso di Abilitazione per Direttore Sportivo
Organizzato dalla FIGC attraverso il Settore Tecnico di Coverciano, questo corso abilita alla professione in ambito professionistico. I requisiti per accedere sono:
- Diploma di scuola superiore.
- Esperienza nel settore calcistico (giocatore, allenatore, dirigente, agente sportivo) oppure curriculum sportivo ritenuto idoneo.
- Superamento di una selezione basata su curriculum e colloquio.
Il corso prevede lezioni teoriche e pratiche, su materie come:
- Diritto sportivo
- Economia e management del calcio
- Psicologia dello sport
- Tecniche di scouting
- Comunicazione e media training
- Norme UEFA, FIGC e FIFA
Alla fine del corso si sostiene un esame finale per ottenere la licenza ufficiale di Direttore Sportivo.
Le alternative private: corsi formativi non abilitanti
Esistono anche corsi privati di formazione, utili per arricchire il proprio bagaglio, ma non abilitanti all’esercizio ufficiale del ruolo nei campionati professionistici. Tra questi, i più noti sono offerti da:
- Soccer School (Roma)
- Sport Business Academy
- Master in Sport Management (Sole24Ore, Luiss, IULM, ecc.)
Sono spesso utilizzati come passerelle per entrare nel mondo del calcio, fare networking, avvicinarsi a stage o ruoli minori.
Fare esperienza: come si inizia davvero
Dopo il corso, non si diventa automaticamente DS in Serie A. Serve esperienza sul campo. Ecco alcuni passaggi pratici:
- Collaborare con società dilettantistiche come team manager, dirigente o scout.
- Costruirsi una rete di contatti: procuratori, osservatori, presidenti.
- Partecipare a eventi sportivi, convegni e fiere di settore.
- Proporre la propria candidatura a club minori o all’estero.
- Affiancare un DS esperto in ruoli secondari.
Molti DS oggi affermati hanno iniziato con piccoli club, curando rapporti col territorio o con gli sponsor, prima di emergere.
Quanto guadagna un Direttore Sportivo?
Lo stipendio varia moltissimo a seconda del livello della società. In linea generale:
Serie | Stipendio Medio Annuale |
---|---|
Serie A | 250.000 – 1.000.000 € |
Serie B | 100.000 – 300.000 € |
Serie C | 40.000 – 80.000 € |
Dilettanti | Dai 0 a 15.000 € |
I DS dei top club possono superare il milione di euro all’anno, soprattutto se ricoprono anche ruoli manageriali o di consulenza tecnica.
DS, Agente o Scout: differenze da conoscere
Molti confondono il ruolo del Direttore Sportivo con quello dell’agente di calciatori o dello scout. Vediamoli in breve:
- DS: è interno alla società, fa strategia e gestisce l’intera area tecnica.
- Agente sportivo: lavora per il calciatore, cura i suoi interessi e le trattative.
- Scout: osserva e segnala i talenti, ma non prende decisioni finali.
Spesso però un DS può aver fatto l’agente o lo scout in passato, accumulando esperienza utile.
Esempi di Direttori Sportivi di successo
Per ispirarti, ecco alcuni DS che hanno fatto la storia recente del calciomercato:
- Giuseppe Marotta: artefice dei successi di Juventus e Inter, maestro della gestione contrattuale.
- Cristiano Giuntoli: ha costruito il Napoli campione d’Italia 2022/23 partendo da Carpi.
- Igli Tare: ha scovato grandi talenti per la Lazio, anche con budget ridotti.
- Monchi: punto di riferimento europeo per il modello di scouting e plusvalenze.
Tutti esempi di come studio, visione e relazioni siano fondamentali.
Diventare DS è una carriera complessa, ma affascinante, che unisce passione per il calcio e competenze manageriali. Non esistono scorciatoie: servono studio, esperienza, contatti e tanta determinazione. Se ami il calcio e sogni di costruire squadre vincenti, il ruolo di Direttore Sportivo può essere la tua strada.
Non basta conoscere i calciatori, bisogna sapere come, quando e perché sceglierli. E avere il coraggio di farlo.