Clamoroso dietrofront: Hamsik ha deciso di restare al Napoli
Sembrava che la decennale avventura di Marek Hamsik al Napoli fosse giunta al capolinea dopo undici anni di amore. Tutto era pronto per il trasferimento dello slovacco in Cina, al Tianjin Teda, club non proprio di primissima fascia del comunque indecente campionato cinese, da tempo autentico cimitero per elefanti e meta di presunti giovani talenti europei e non che preferiscono gettare via la carriera in cambio di roboanti assegni.
Hamsik, invece, ha detto no. De Laurentiis ha spiegato che la scelta sarebbe soprattutto societaria, in quanto l’offerta arrivata non sarebbe stata giudicata adeguata al giocatore, ma è certo che il capitano azzurro abbia riflettuto molto e, dopo tentennamenti iniziali, si sia deciso a restare a casa. Sì, a casa. Hamsik fu il primo acquisto, o uno dei primi, del Napoli tornato in A nel 2008 e ha collezionato 510 partite e 120 gol più numerosi assist e svariati record personali.
Sembrava che il nuovo tecnico Ancellotti fosse pronto a fare a meno di lui: ma sir (o don, fate voi) Carletto lo ha contattato non appena sedutosi sulla panchina della piazza più passionale d’Italia manifestandogli stima e informandolo di voler puntare su di lui anche in futuro. E questo lo ha detto Hamsik senior, non uno a caso.
Negli anni lo slovacco ha rifiutato ogni offerta proveniente dal gotha del calcio: prima il Milan (famosa la chiusura di un comizio elettorale a Napoli di Berlusconi, che ottenne l’ovazione della folla promettendo che Hamsik sarebbe rimasto), poi il Manchester City e infine la Juventus. Ma il centrocampista non ha mai ceduto alle lusinghe di altri club, tanto da liberarsi della procura dell’onnipotente Mino Raiola, che voleva piazzarlo altrove per riempire le sue tasche.
Un ultimo appunto: poteva Hamsik lasciare il Napoli ora che il progetto è arrivato alla svolta e la possibilità di vincere un trofeo è divenuta davvero reale? Certamente no, ed è giusto che sia così.