Cina: ridotto a 3 gli stranieri per squadra, poi sarà il turno del Salary Cup

La Federcalcio in Cina ha deciso di introdurre un nuovo regolamento, grazie al quale ogni squadra della Chinese Super League e della Chinese League One potrà schierare non più di 3 stranieri, invece degli attuali 5. Nelle prossime settimane sarà introdotto anche un Salary Cup per stoppare gli ingaggi e gli investimenti per l’acquisto dei giocatori

Stop agli investimenti folli e ai grandi ingaggi. Ma, soprattutto, basta stranieri in Cina. Questa è la decisione della Chinese Football Association, che ha deciso di introdurre un nuovo regolamento, che sarà attivo la prossima stagione, e ha l’obiettivo di far crescere il calcio cinese per formare una nazionale importante, che possa essere competitiva per i Mondiali del 2026, il primo con 48 squadre partecipanti, ancora da assegnare. 

La prima introduzione da parte della Federcalcio cinese è la riduzione del numero degli stranieri nelle partite di campionato a non più di tre giocatori schierabili contemporaneamente. Infatti, attualmente le squadre della Chinese Super League possono schierare in totale cinque giocatori stranieri, tre più uno asiatico e un giocatore subentrante dalla panchina per uno straniero.

D’altronde, anche le squadre della China League One, cioè la Serie B cinese, potranno schierare solo tre giocatori stranieri ogni partita ufficiale. 

In campo andranno, quindi, solo tre giocatori stranieri, ma allo stesso tempo i club cinese potranno avere in rosa solo cinque giocatori stranieri totali. Ogni club cinese dovrà avere almeno due giocatori cinesi giovani nati nel o dopo il 1994, quindi under 23, e almeno uno dei due dovrà giocare titolare. 

Inoltre, la Chinese Football Association ha anche annunciato che sarà varato un tetto ai salari, una sorta di Salary Cup, e saranno creati dei fondi speciali per sviluppare i talenti locali.

Una scelta forte da parte della Federcalcio cinese, che di fatto fermerà queste spese folli e gli ingaggi faraonici che i club cinesi hanno realizzato nell’ultimo anno e mezzo, una sorta di Fair Play Finanziario per il calcio cinese. L’esodo verso la Cina sarà quindi interrotto e l’Europa potrà trattenere i propri fuoriclasse. 

Ma, soprattutto, una scelta logica da parte dei cinesi, che hanno capito che un prodotto, come appunto lo è il calcio, può essere definito di eccellenza solo quando viene esportato in altri paesi, non il contrario, visto che l’importazione di un prodotto estero rischia solo di ibernare e frenare la crescita di un determinato settore in un determinato paese. 

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