Con l’emergenza Coronavirus il calcio italiano, e non solo, si lecca le ferite e si fa i conti in tasca. Le perdite stimate in serie A sono poco inferiori ai due miliardi di euro, ma all’estero la situazione è anche peggiore.
In attesa di capire se la stagione si potrà concludere, tra l’eventualità di disputare i playoff e una serrata per giocare le partite mancati in poco più di un mese, si fa anche i conti con i bilanci.
L’incertezza e la possibilità concreta di dover abbassare la saracinesca in anticipo, infatti, è valsa alla serie A, e non solo, un danno non indifferente in termini di denaro.
Tra i mancati introiti del botteghino, diritti tv e incassi vari, infatti, si calcola che il massimo campionato italiano, in caso di stop definitivo, ci rimetta ben 1,8 miliardi di euro.
A fare i conti in tasca al calcio ci ha pensato il CIES, il quale ha valutato le perdite anche degli altri principali campionati europei, sia in caso di chiusura anticipata che di ripartenza dopo giugno.
A fare del leone, primeggiando in questa poco invidiabile classifica, troviamo la Premier League che, in virtù anche del suo blasone, vedrebbe un ammacco di ben 2,9 miliardi di euro.
Con una perdita di poco superiore a quella della serie A, poi, troviamo la Liga spagnola, con 1,9 miliardi di euro in meno, mentre la Ligue 1 registrerebbe un minusvalore di 1,2 miliardi.
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