“Il guardiolismo ha rovinato tanti difensori italiani, ora sanno impostare, ma non sanno marcare“, queste le parole forti di Giorgio Chiellini, a pochi giorni dall’importante sfida contro la Svezia valida per l’accesso ai Mondiali 2018.
Una guerra di filosofie, quella che vive Giorgio Chiellini, difensore della Juventus e della nazionale italiana, che ha parlato dei principi di gioco storici del calcio italiano. Non siamo fatti per il tiki-taka ma soprattutto stiamo perdendo la mentalità difensiva, non insegniamo più ai nostri difensori a marcare dentro e fuori dall’area, e pensiamo ad impostare. Queste, in sintesi, le parole d’accusa del livornese, alla vigilia di una sfida contro una nazionale però che incarna più questi principi tradizionalmente italiani, come la Svezia, rispetto di come faccia la Spagna.
Parole dette quasi con il cuore, da parte di quello che è sempre stato considerato come uno dei pochissimi eredi della tradizione difensiva italiana, anche se, a guardare il nostro passato, anche prima dell’avvento del guardiolismo, i nostri difensori hanno avuto i piedi educati: da Scirea a Baresi, da Nesta a Maldini, non si può certo dire che i difensori italiani abbiano saputo solo marcare e non hanno mai saputo giocare con la palla al piede.
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