Si arricchisce di un nuovo capitolo la telenovela tra Lionel Messi e il Barcellona: il campione argentino era atteso oggi al centro sportivo blaugrana per sottoporsi ai controlli da Covid-19 propedeutici alla ripresa dell’attività agonistica. Quest’assenza, che non è stata giustificata dal “diez” attraverso nessuna dichiarazione, getta ancora più ombre su un rapporto che pare ormai compromesso.
Manchester City, Inter? Messi starebbe sfogliando la margherita delle pretendenti in attesa che il suo vicolo contrattuale con il Barcellona venga definitivamente sciolto. È risaputo che nell’accordo stipulato tra le parti lasci diritto a Messi di rescindere unilateralmente il contratto ad ogni fine di stagione sportiva. Il punto del contendere sta proprio in questo: Messi asserisce che la clausola con la quale potrebbe svincolarsi a parametro zero sia ancora esercitabile, mentre il Barcellona sostiene che la stessa sia scaduta il 10 giugno e ora pretende che, chiunque voglia acquistare l’argentino, debba pagare i 700 milioni corrispondenti alla clausola rescissoria inserita nello stesso contratto.
Come dirimere la questione? Ci ha pensato la Lega Calcio spagnola attraverso un comunicato apparso sui propri siti ufficiali, nel quale si legge che:
“Il contratto, (tra Messi e il Barcellona), è tuttora in vigore e prevede una clausola “risolutiva” applicabile nel caso Lionel Andrés Messi decida di sollecitare la risoluzione anticipata e unilaterale del contratto, eseguita ai sensi dell’articolo 16 del Regio Decreto 1006/1985, del 26 giugno, che regola il rapporto di lavoro speciale degli atleti professionisti. LaLiga non concederà il transfer al giocatore se non previo il pagamento della clausola rescissoria”.
Una presa di posizione netta e decisa: La Liga si schiera a favore del Barcellona e stabilisce che se Messi vorrà cambiare casacca, dovrà attendere una squadra disposta a pagare i 700 milioni al Barça.
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