Leggenda vivente dello sport motoristico, basta solo il nome per evocare quanto rappresenta il circuito di Monza, dove ogni anno si svolge il Gp d’Italia. Evento antichissimo che ha accompagnato gli albori delle corse e che può raccontare la storia della F1, e non solo.
Ogniqualvolta si sente pronunciare la parola “Monza” un brivido scorre come una saetta sulla schiena dei fan dell’automobilismo sportivo. Perché l’autodromo nazionale, pur avendo con la massima formula un rapporto ormai strettissimo e intimo, è anche un circuito dove è stata scritta buona parte del lunghissimo libro dello sport sulle quattro ruote. Riuscire anche una volta nella vita a visitare l’impianto passeggiando sull’asfalto, andando per i prati, sull’erba o assistere al Gp dalle tribune è un’emozione unica, irripetibile, da conservare negli album dei ricordi della propria vita. Perché si respira il profumo rustico e verace delle tante e significative vicende che l’hanno attraversato, grazie all’esibizione dei più grandi campioni e costruttori di ogni epoca. Cinque chilometri di leggenda, ritoccati a volte poco a volte tanto sul nastro d’asfalto ma che hanno conservato la natura ultraveloce del circuito.
La sfida, in tal senso, è lanciata dal rettilineo più lungo di Monza, quello del traguardo, dove ci si fionda fino a toccare i 340 km/h per poi raggiungere la poderosa staccata della prima variante, modificata più volte nel corso dei decenni, passando da circa 335 ad 80 km/h. Non è difficile immaginare come questo sia il punto più favorevole ai sorpassi e anche ai controsorpassi in alcuni casi. Ma a Monza, se ci sono le condizioni, si può superare in tanti altri settori. Come alla frenata della Roggia, ad esempio, a cui si giunge percorrendo in piena accelerazione il curvone Biassono (o Grande) e il successivo, breve, rettilineo. Proprio all’uscita di questa curva Alonso e Vettel hanno dato spettacolo nel recente passato quando i due correvano rispettivamente per la Ferrari e la Red Bull.
Altri punti pro sorpasso sono quello che precede la variante Ascari e la staccata della Parabolica. In entrambi i tratti si giunge sempre a velocità superiori ai 330 km/h e i freni sono, quindi, molto sollecitati. I settori più selettivi della pista monzese sono le due curve di Lesmo, la variante Ascari e la Parabolica. Si tratta delle zone in cui praticamente si costruisce il 70 percento della prestazione cronometrica e sono tre tipi di curve molto diverse una dall’altra. Nel primo caso, con le due di Lesmo, ci si trova di fronte ad una prima curva da 170 km/h in cui è fondamentale il giusto dosaggio del gas mentre la seconda è più stretta e dalla traiettoria obbligata. La variante Ascari, invece, è una veloce sinistra-destra-sinistra da oltre 200 km/h dove è fondamentale l’ingresso e l’uscita in accelerazione senza perdere il ritmo nella percorrenza centrale della “esse”.
E infine ecco l’altrettanto celebre Parabolica con il suo disegno, stretto in entrata e largo in uscita dove è importante stare attenti al giusto momento in cui accelerare per non trovarsi fuori pista. Essendo un vero e proprio tempio della velocità, Monza impone assetti molto scarichi aerodinamicamente, con ali dallo spessore ridotto, soprattutto in prova per ottenere velocità di punta elevate. Ma occhio a non esagerare per non trovarsi al volante di una macchina scivolosa e sbilanciata nelle impegnative e ingannevoli curve brianzole. Il Gp d’Italia non è mai mancato dal calendario delle gare di F1 e, tranne la parentesi di Imola nel 1980, si è sempre disputato a Monza. Già nel primo anno, il 1950, la prova monzese diventa decisiva per l’assegnazione del titolo iridato con Nino Farina che vince gara e campionato.
Anche nel 1961 riveste la stessa importanza ma sarà una vittoria amara per Phil Hill in quanto il compagno di squadra Von Trips muore nel maxi incidente del rettilineo della Parabolica in cui, oltre a lui, perirono 14 spettatori. Una delle più grandi stragi sportive di tutti i tempi. Dieci anni dopo, l’edizione del Gp d’Italia si ricorda per essere stata la gara più emozionante della storia della F1 con un’eccezionale volata a cinque che vide prevalere Peter Gethin per un solo centesimo su Ronnie Peterson. È la corsa con il minor distacco finale tra primo e secondo di ogni epoca. Uno scenario reso possibile da una Monza all’epoca senza le chicanes, che si percorreva quasi completamente in pieno e consentiva medie sul giro spaventose. Tra le altre pagine più belle di Monza c’è lo splendido trionfo rosso del 1975 con Regazzoni vincitore e Lauda campione del mondo, l’altrettanto sfolgorante affermazione iridata del 1979 con la doppietta Scheckter-Villeneuve e, tanto per essere in tema di rosso Ferrari, ecco l’insperata quanto commovente vittoria di Berger nel 1988, a meno di un mese dalla morte di Enzo Ferrari.
Infine, Monza ha battezzato il talento di Sebastian Vettel, che ottenne nel 2008 il suo primo esaltante successo in F1, con la Toro Rosso. Alla pista italiana inoltre spetta un record assoluto: la rilevazione della velocità più alta ottenuta da una monoposto, ovvero la Mclaren di Montoya nel 2005 che fermò il contachilometri a 372,6 km/h.
Indicazioni Geografiche del Circuito di Monza:
L’autodromo di Monza fa parte dell’omonimo Parco Nazionale, a circa 15 chilometri di distanza da Milano. È immerso quindi nel verde della vegetazione e ci si può arrivare dalle autostrade A1 e A4 oppure percorrendo la statale S36.
Numeri e statistiche del Circuito di Monza:
Lunghezza circuito: 5,793 Km
Giri in Gara: 53. Km totali: 307,029 Km.
Record sul Giro:
In Gara: Rubens Barrichello con 1’21”046 alla media di 257,320 km/h nel 2004.
In Prova: Juan Pablo Montoya con 1″19”525 alla media di 262,242 km/h nel 2004.
Sulla Distanza: Michael Schumacher, 53 giri in 1h14’19”838, alla media di 247,585 km/h nel 2003.
Albo d’oro Gran Premio del Belgio di F1
1950 Monza Nino Farina Alfa Romeo
1951 Monza Alberto Ascari Ferrari
1952 Monza Alberto Ascari Ferrari
1953 Monza Juan Manuel Fangio Maserati
1954 Monza Juan Manuel Fangio Mercedes
1955 Monza Juan Manuel Fangio Mercedes
1956 Monza Stirling Moss Maserati
1957 Monza Stirling Moss Vanwall
1958 Monza Tony Brooks Vanwall
1959 Monza Stirling Moss Cooper
1960 Monza Phil Hill Ferrari
1961 Monza Phil Hill Ferrari
1962 Monza Graham Hill Brm
1963 Monza Jim Clark Lotus
1964 Monza John Surtees Ferrari
1965 Monza Jackie Stewart Brm
1966 Monza Ludovico Scarfiotti Ferrari
1967 Monza John Surtees Honda
1968 Monza Danny Hulme Mclaren
1969 Monza Jackie Stewart Matra
1970 Monza Clay Regazzoni Ferrari
1971 Monza Peter Gethin Brm
1972 Monza Emerson Fittipaldi Lotus
1973 Monza Ronnie Peterson Lotus
1974 Monza Ronnie Peterson Lotus
1975 Monza Clay Regazzoni Ferrari
1976 Monza Ronnie Peterson March
1977 Monza Mario Andretti Lotus
1978 Monza Niki Lauda Brabham
1979 Monza Jody Scheckter Ferrari
1980 Imola Nelson Piquet Brabham
1981 Monza Alain Prost Renault
1982 Monza Renè Arnoux Renault
1983 Monza Nelson Piquet Brabham
1984 Monza Niki Lauda Mclaren
1985 Monza Alain Prost Mclaren
1986 Monza Nelson Piquet Williams
1987 Monza Nelson Piquet Williams
1988 Monza Gherard Berger Ferrari
1989 Monza Alain Prost Mclaren
1990 Monza Ayrton Senna Mclaren
1991 Monza Nigel Mansell Williams
1992 Monza Ayrton Senna Mclaren
1993 Monza Damon Hill Williams
1994 Monza Damon Hill Williams
1995 Monza Johnny Herbert Benetton
1996 Monza Michael Schumacher Ferrari
1997 Monza David Coulthard Mclaren
1998 Monza Michael Schumacher Ferrari
1999 Monza Heinz Harald Frentzen Jordan
2000 Monza Michael Schumacher Ferrari
2001 Monza Juan Pablo Montoya Williams
2002 Monza Rubens Barrichello Ferrari
2003 Monza Michael Schumacher Ferrari
2004 Monza Rubens Barrichello Ferrari
2005 Monza Juan Pablo Montoya Mclaren
2006 Monza Michael Schumacher Ferrari
2007 Monza Fernando Alonso Mclaren
2008 Monza Sebastian Vettel Toro Rosso
2009 Monza Rubens Barrichello Brawn
2010 Monza Fernando Alonso Ferrari
2011 Monza Sebastian Vettel Red Bull
2012 Monza Lewis Hamilton Mclaren
2013 Monza Sebastian Vettel Red Bull
2014 Monza Lewis Hamilton Mercedes
2015 Monza Lewis Hamilton Mercedes
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