L’inchiesta per far luce sul trasferimento di Neymar, si mette sempre peggio per il brasiliano.
Il fondo DIS, che deteneva il 40% del cartellino del calciatore all’epoca in cui avvenne il trasferimento da Santos a Barcellona, continua la battaglia intrapresa e rincara la dose.
La procura sta indagando anche sul ruolo che hanno avuto i genitori di Neymar e gli ex presidenti delle società, Odilio Rodrigues e Sandro Rosell, che avrebbero omesso il reale costo dell’operazione, in modo da non pagare al fondo quanto dovuto.
Decisioni inamovibili quella dell’Alta Corte di Madrid, che aprono ora scenari torbidi per Neymar, accusato di corruzione, e il cui appello è stato respinto insieme a quello presentato dal padre (che è anche agente), della madre e dall’azienda di famiglia, oltre che dagli ex presidenti di Barcellona e Santos.
La richiesta del gruppo è a dir poco choccante. Si parla infatti di 5 anni di reclusione per Neymar, con l’aggiunta di una squalifica che non permetta al calciatore di tornare a svolgere la sua professione.
L’avvocato che rappresenta DIS ha infatti dichiarato recentemente a “UOL Esportes“ :
“I nostri clienti vogliono giustizia, non c’entrano i soldi. La giustizia penale è la priorità, il denaro passa in secondo piano. Sono stati ingannati, vittime di un business fraudolento. La Procura della Repubblica di Spagna, il DIS e la Federazione degli atleti professionisti concordano sul fatto che una delle sanzioni che devono essere applicate al giocatore sia la reclusione. Abbiamo chiesto cinque anni. C’è anche la possibilità di una squalifica professionale, in modo che non possa più esercitare il proprio lavoro di calciatore”.