Il gol contro il Tottenham (che purtroppo non è bastato per qualificare l’Inter) ha consacrato Dembelè al calcio internazionale e ha momentaneamente distorto l’attenzione dal suo carattere e dal suo comportamento, non sempre lineare. Ritardi agli allenamenti, polemiche, capricci.
Spesso facciamo l’errore di credere che dietro ai calciatori ci sia un mondo quasi etereo invece sono ragazzi comuni che guadagnano “una montagna di soldi” ma che sono “costretti” a entrare in una sorta di professionismo totalizzante.
Allenamenti, orari, dieta, vizi. L’esempio più sublime è Cristiano Ronaldo, atleta completo sotto tutti i punti di vista. La sua alimentazione è impeccabile, i suoi ritmi gli consentono di mantenere giovane il suo fisico, agli allenamenti si presenta sempre in anticipo. Pochi sgarri, niente vizi, tanti sacrifici. Chi vuole diventare un campione, può seguire il suo esempio.
Dembelè, in prospettiva, potrebbe diventare un campione ma deve necessariamente mettere la testa a posto. Arrivare tardi agli allenamenti non è sinonimo di professionalità. Il Barcellona lo ha multato di 100 mila euro e ha fatto sapere che continuerà su questa strada per portare Dembelè sulla retta via. I blaugrana hanno investito parecchi milioni su di lui e non hanno intenzione di perderselo per strada. Il gol contro l’Inter e la sua esultanza (dito sulla nuca, come a indicare “ho usato la testa”) potrebbero essere la svolta…
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