Siamo tutti contenti che l’ottavo di finale sarà Argentina-Francia? Dal punto di vista dello spettacolo sicuramente, dal punto di vista della meritocrazia forse un po’ meno. L’Argentina ha trovato un gol insperato nella rete da attaccante puro di Rojo (fino a quel momento uno dei peggiori in campo) ed è riuscita miracolosamente a passare il girone quando mancavano solo 4 minuti alla fine della partita.
Un finale beffardo per i nigeriani che avevano tenuto il campo tutta la partita ed erano riusciti anche a impensierire Armani nel secondo tempo con qualche bella giocata di Ighalo e di Musa.
Il calcio è strano e non sempre vince il più forte, allo stesso modo non vince sempre neanche chi merita di più. Vince, come direbbe Boskov, chi ha segnato più gol quando l’arbitro fischia la fine.
E così è stato ieri sera. L’Argentina meritava di essere eliminata, dopo il pareggio di Moses ha mostrato tutto i suoi limiti a livello mentale e psicologico, Sampaoli ha messo dentro Pavon e Meza (neanche un minuto per Paulo Dybala), ha lasciato in campo uno spento Higuain e non è riuscito in alcun modo a cambiare l’inerzia della partita.
Ci ha pensato Rojo a salvare l’albiceleste con un gol che profuma di beffa per gli africani e che candida di diritto l’Argentina alla vittoria del Mondiale. Perché se è vero che è riuscita a passare il turno giocando un calcio così superficiale e privo di mordente, non osiamo immaginare cosa può accadere quando inizierà (e speriamo presto) a giocare un calcio più spumeggiante, vicino a quello mostrato nel primo tempo di ieri sera contro la Nigeria. Napoleone Bonaparte diceva che è meglio avere generali fortunati che generali bravi, quando e se l’Argentina inizierà a giocare saranno dolori, la Francia è avvisata…
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