Carlos Alcaraz è il nuovo re di Wimbledon. Sui campi d’erba londinesi, dopo una battaglia durata 4 ore e 42 minuti, ha battuto in cinque set, 1-6, 7-6, 6-1, 3-6, 6-4, il sette volte campione dei Championships, Novak Djokovic. Una finale spettacolare, palpitante in cui il giovane spagnolo ha riscritto la storia del tennis.
Djokovic, n.2 del ranking, non perdeva sul Centrale da dieci anni, finale con Murray del 2013, e da ben 45 partite, che avevano portato in bacheca gli ultimi quattro titoli consecutivi di Wimbledon. Per il serbo, che puntava decisamente al Grande Slam, dopo le vittorie dell’Australian Open e Rolland Garros, la sconfitta subita contro Alcaraz è stata inaspettata, considerato la scarsa attitudine dello spagnolo sull’erba, ma ancor di più dolorosa, come da lui stesso confermato a fine incontro, durante le premiazioni.
Djokovic, 23 slam in bacheca, rimanda così l’aggancio sull’erba di Wimbledon al divino Federer, capace di vincere questo torneo per 8 volte. Durante la premiazione, tra le lacrime e la commozione alla vista del figlio e della sua splendida famiglia, il serbo ricorda che a volte si vince quando si doveva perdere, in riferimento alla finale vittoriosa contro lo svizzero in cui riuscì ad annullare 2 match point, e a volte si perde quando pensi di aver già vinto, o comunque sei favorito contro un avversario poco esperto e poco affine alla superficie.
Alcaraz, si apre una nuova era: 2° titolo del Grande Slam
Il giovane spagnolo Carlos Alcaraz con questa vittoria conquista il 2 titolo di un Grande Slam. Il primo major lo aveva conquistato nel 2002, nella finale dell’Us Open contro Casper Ruud. Considerando la giovane età, 20 anni, si può tranquillamente affermare che ci troviamo di fronte ad un vero fenomeno, colui che dominerà la scena per molto tempo.
La finale di Wimbledon è stata combattuta, risolta al 5° set, con un solo punto di differenza a favore di Alcaraz, 167 a 166, ma con ben 66 vincenti contro la miglior risposta del circuito. Il 20 enne di Murcia diventa così il terzo spagnolo a trionfare sull’erba londinese, dopo le vittorie di Santana e Nadal.
Si apre una nuova era in cui il re Djokovic abdica dopo 4 titoli consecutivi sull’erba di Wimbledon. Un erba che Alcaraz conosceva poco, solo 4 tornei, ma in cui si è adattato velocemente, come ha dimostrato nella recente vittoria del Queen’s di Londra contro l’australiano De Minaur, con un doppio 6-4.
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