Claudio Ranieri durante la pausa per le partite della nazionale è venuto in Italia, in questi giorni ha ricevuto be 4 premi; il Premio Nazionale Enzo Bearzot, per essere stato il miglior allenatore italiano nel 2015/2016, il Niels Lidolm, il Mecenate dello Sport e ultima in ordine di tempo, ma non di importanza, la laurea honoris causa in Scienza della Tecnica dello Sport e delle attività motorie preventive e adattate ricevuta dall’università di Perugia.
Durante la sua “lezione” il tecnico del Leicester City ha dichiarato che l’impresa dell’anno scorso è stato un insieme di eventi e situazioni difficilmente ripetibili, un’unione incredibile tra staff tecnico, giocatori, società e tifosi; in questo campionato penseremo a difendere il titolo, cosa che è riuscita solo a tre squadre da quando è nata la Premier League.
Per chiudere la giornata gli sono stati conferiti gli oggetti di rito in questo caso: la pergamena, il libro simbolo del sapere, l’anello che sta a significare l’unione tra il laureato e la disciplina, il bacio accademico, il cappello e la toga dottorale.
Un grande allenatore che ha fatto bene in tutte le squadre che ha guidato nella sua lunga carriera, forse mai considerato come meritava, a volte schernito, che nella scorsa stagione si è preso la rinvilita della vita contro colleghi molto più blasonati di lui, alla guida di squadre sicuramente più attrezzate; grazie Mister per aver dimostrato che a volte l’impegno e la fame di vittoria possono far arrivare in alto.
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