Il commissario tecnico Gennaro Gattuso ha commentato con realismo e determinazione l’esito del sorteggio dei playoff Mondiali. L’Italia affronterà l’Irlanda del Nord in semifinale il 26 marzo 2026, in casa, mentre l’eventuale finale si giocherà in trasferta il 31 marzo, contro la vincente tra Galles e Bosnia ed Erzegovina.
Il tecnico ha sottolineato le difficoltà della sfida e lo stato attuale della Nazionale, evidenziando un aspetto chiave: la squadra è ancora fragile e deve crescere mentalmente.
“L’Irlanda del Nord è fisica, non si arrende mai”
Gattuso ha descritto l’avversario con rispetto e attenzione. L’Irlanda del Nord è una squadra aggressiva, intensa e caratterialmente ostica.
“È una squadra fisica, non molla mai. Lo ripeto da mesi: sapevamo che avremmo dovuto passare dai playoff e che il nostro percorso doveva migliorare. Guardiamo avanti con fiducia, ma consapevoli delle difficoltà.”
L’Italia dovrà affrontare una squadra che fa della resistenza, della pressione e del sacrificio la propria identità. Per questo sarà fondamentale preparare non solo un piano tattico, ma anche una risposta mentale e caratteriale.
Raduni e preparazione: il nodo calendario
Si sta valutando la possibilità di organizzare un raduno a Coverciano prima dei playoff, ma il calendario fitto dei club rende l’ipotesi complicata.
Gattuso, pur riconoscendo l’importanza del tempo insieme, ha ribadito che la scelta spetta alla Federazione:
“Più giorni insieme aiuterebbero, ma non dipende da me. Io devo trovare un modo per rimanere in contatto con i giocatori, guardarli negli occhi, parlare con loro, anche di cose che vanno oltre il campo.”
Un segnale chiaro: per Gattuso, la comunicazione umana e la coesione del gruppo sono fondamentali tanto quanto l’aspetto tattico.
“Il problema non è il sistema di gioco: siamo fragili”
Il tecnico ha affrontato con lucidità il dibattito sugli schemi. Ha utilizzato più moduli, ma secondo lui il vero limite della Nazionale non è tattico, bensì psicologico e caratteriale.
“Ogni sistema ha vantaggi e svantaggi. Il nostro problema non è tattico, ma di fragilità. Abbiamo dimostrato che, quando facciamo le cose giuste, siamo competitivi. Ma basta poco per farci vacillare.”
L’obiettivo primario sarà quindi rinforzare mentalità, solidità, concentrazione e gestione dei momenti difficili.
Il caso Chiesa: “Ha un problema, e lo sapete”
Sul possibile ritorno di Federico Chiesa in Nazionale, Gattuso è stato netto e visibilmente infastidito:
“Lo sapete bene. Chiesa ha un problema, non io e non lo staff. Lo convoco sempre, parlo con lui. La situazione non dipende da noi.”
Il riferimento è legato al fatto che, in passato, Chiesa avrebbe rifiutato alcune convocazioni. Una questione delicata, che non riguarda l’aspetto tecnico, ma una decisione personale del giocatore.
La strada verso il Mondiale passa dalla testa
La sfida contro l’Irlanda del Nord non sarà solo una partita tattica o fisica, ma soprattutto un banco di prova mentale. Gattuso chiede una squadra concentrata, dura, emotivamente stabile, capace di soffrire e reagire.
I prossimi mesi saranno decisivi per trovare equilibrio, continuità e convinzione. Solo così l’Italia potrà riconquistare un posto al Mondiale del 2026.