Secondo più fonti, tra cui Gazzetta, la priorità assoluta della Juventus per il mercato di gennaio sarà l’acquisto di un regista puro, un centrocampista capace di dettare i tempi, gestire il possesso e guidare la squadra anche dal punto di vista caratteriale. Luciano Spalletti ha le idee chiare: serve un playmaker profondo, un leader tecnico e mentale che possa, sulla carta, prendere il posto di Manuel Locatelli, considerato affidabile ma non perfettamente adatto al ruolo che il tecnico toscano immagina per il suo centrocampo.
Il nome cerchiato in rosso è quello di Pierre-Emile Højbjerg, oggi in forza al Marsiglia di Roberto De Zerbi, ma con un passato importante al Tottenham. Profilo internazionale, mentalità da leader e grande intelligenza tattica, Højbjerg incarna l’idea di regista che Spalletti considera ideale per la sua Juventus: carisma, tecnica, gestione della pressione e capacità di guidare le due fasi. Tuttavia, portarlo via dalla Ligue 1 non sarà semplice: il danese è diventato un perno del progetto di De Zerbi, e il club francese non appare disponibile a lasciarlo partire a gennaio senza un’offerta importante.
Spalletti non ha perso completamente fiducia in Locatelli, ma la convinzione interna è che l’ex Sassuolo “non rappresenti il regista ideale” per interpretare quel ruolo alla maniera del tecnico toscano, che immagina un play basso più verticale, rapido nelle letture e dominante anche nella costruzione dal basso sotto pressione.
Le alternative sul taccuino della Juventus
La Juventus, consapevole della difficoltà nell’aprire una trattativa per Højbjerg, ha iniziato a valutare anche altri profili:
- Adrian Bernabé (Parma): classe 2001, piedi educati, ottima visione di gioco e capacità di creare superiorità numerica. È considerato un talento in crescita, ma con caratteristiche più da mezzala offensiva che da regista classico.
- Rodrigo Mendoza (Elche): playmaker tecnico, già osservato da Real Madrid e Manchester City. Ha una clausola da 20 milioni di euro e rappresenta un’opzione più giovane e futuribile, con caratteristiche vicine a quelle richieste da Spalletti: fraseggio, verticalità e visione globale della manovra.
Juventus, quindi, al lavoro per gennaio, con un obiettivo preciso: trovare il cervello del centrocampo, l’uomo capace di far girare tutta la squadra e guidarla verso una nuova identità tattica.
E per Spalletti, il primo della lista resta Pierre-Emile Højbjerg.