Dopo la sconfitta per 4-1 contro la Norvegia e la conseguente conferma del passaggio ai playoff per il Mondiale 2026, la Nazionale italiana deve fare i conti non solo con le prestazioni sul campo, ma anche con un problema di tempo. Il 26 marzo è la data della semifinale, e Gennaro Gattuso avrà a disposizione soltanto pochi giorni per preparare una sfida da dentro o fuori. Troppo poco per costruire identità , spirito di squadra e idee tattiche condivise.
Per questo, secondo quanto riportato dal Corriere dello Sport, il commissario tecnico ha ideato una soluzione tanto semplice quanto intelligente: organizzare tre cene strategiche, pensate per rafforzare il gruppo, confrontarsi faccia a faccia e trasmettere la mentalitĂ giusta giĂ settimane prima della convocazione ufficiale.
Le tre cittĂ scelte da Gattuso per unire la Nazionale
Gattuso ha deciso di dividere la Nazionale in tre aree geografiche, con incontri informali che si terranno tra gennaio e marzo:
⢠Milano â Per i giocatori che militano nei club del Nord Italia, soprattutto quelli di Milan, Inter, Atalanta, Juventus, Torino e Monza.
⢠Roma â Per gli Azzurri che giocano nel Centro-Sud, come quelli di Roma, Lazio, Napoli, Fiorentina, Lecce e Salernitana.
⢠Londra â Per raggiungere i giocatori che militano in Premier League, tra cui Donnarumma, Scamacca, Jorginho, Dimarco, Retegui, Acerbi, Cambiaso e altri profili internazionali.
Non si tratterĂ di allenamenti, nĂŠ di riunioni ufficiali: saranno cene informali, tranquille, senza pressioni, ma fondamentali per creare feeling, cementare legami, ascoltare opinioni e visioni dei leader, e soprattutto trasmettere quella mentalitĂ della battaglia, del sacrificio e dellâidentitĂ italiana che Gattuso incarna alla perfezione.
Unâidea pratica contro i limiti del calendario
Nei giorni scorsi si era parlato perfino della possibilità di spostare partite di Serie A o Coppa Italia per favorire la Nazionale, ma la FIGC ha riconosciuto che logisticamente è quasi impossibile. Ecco allora che Gattuso ha scelto una via diversa: portare la Nazionale dai giocatori, anzichÊ aspettare che i giocatori vadano dalla Nazionale.
Ă un metodo moderno, usato anche da tecnici internazionali come Southgate, Deschamps e Flick, che hanno capito quanto le relazioni umane siano decisive, soprattutto nei tornei brevi e nei playoff a eliminazione diretta.
Obiettivo: arrivare ai playoff da squadra, non da somma di individualitĂ
Queste cene avranno uno scopo preciso: far capire ai giocatori che la semifinale del 26 marzo non è una semplice partita, ma un passaggio generazionale, una prova di maturità per una Nazionale che deve tornare a qualificarsi a un Mondiale dopo dieci anni di assenza.
Gattuso vuole un gruppo unito, convinto, responsabile. Un gruppo in cui ognuno sappia cosa dare, cosa pretendere e cosa sacrificare.
LâItalia ha talento, ma ora serve carattere, consapevolezza e spirito collettivo. E a volte, tutto questo nasce semplicemente da un tavolo, un piatto, e una conversazione sincera.
Gattuso lâha capito. Ora tocca alla squadra trasformarlo in forza.