
Luciano Spalletti si prepara a esordire sulla panchina della Juventus nel match di questo weekend contro la Cremonese, ma la sua nomina ha già scritto una pagina storica nel calcio italiano. Dopo la firma sul contratto fino al 30 giugno 2026 con opzione di prolungamento in caso di qualificazione alla Champions League, il tecnico toscano ha raggiunto la Continassa, iniziato il lavoro con il club e si appresta alla prima seduta ufficiale con la squadra.
Il più anziano tecnico nella storia bianconera
A 66 anni, Spalletti diventa ufficialmente l’allenatore più anziano di sempre a guidare la Juventus, superando il primato precedente appartenuto a Maurizio Sarri, che nel 2019 si era seduto sulla panchina bianconera a 60 anni. Un nuovo record che conferma l’unicità della figura del tecnico, capace di continuare a scrivere la storia anche nelle fasi più mature della sua carriera.
Non è la prima volta che Spalletti e Sarri si “passano il testimone” nei primati: il nuovo tecnico della Juve aveva infatti già superato l’ex bianconero come allenatore più anziano a vincere lo Scudetto, conquistando il titolo con il Napoli a 64 anni, battendo il precedente record di Sarri campione con la Juve a 61.
Un club ristretto di panchine prestigiose
Spalletti entra inoltre in un altro gruppo esclusivo: è solo il terzo allenatore nella storia della Serie A ad aver guidato Inter, Roma e Juventus, seguendo le orme di Jesse Carver e Claudio Ranieri. Una carriera che attraversa alcune delle panchine più prestigiose d’Italia, simbolo della sua esperienza e del suo peso specifico nel panorama calcistico nazionale.
Verso l’inizio della nuova avventura
Domani è prevista la prima seduta completa con i giocatori, mentre la conferenza di presentazione ufficiale si terrà a ridosso dell’esordio. Spalletti arriva a Torino con l’obiettivo dichiarato di restituire identità, competitività e ambizione a una Juventus che vuole tornare protagonista.
L’avventura bianconera di Spalletti parte dunque sotto il segno della storia e dell’esperienza, con curiosità e aspettative altissime per un tecnico che, ancora una volta, dimostra di non aver mai smesso di reinventarsi.
 
							 
					


 
             
            
