Apple ha finalmente aperto Apple Intelligence agli sviluppatori di terze parti, ma secondo gli analisti questo potrebbe non bastare per colmare il divario che la separa da OpenAI, Google e persino Samsung nel campo dell’intelligenza artificiale. Dopo un debutto timido, WWDC 2025 ha lasciato molti delusi: al posto di aggiornamenti funzionali, Apple si è limitata a introdurre un Liquid Glass redesign, ignorando le richieste di strumenti concreti per l’utente.
Daniel Ives, noto analista di Wedbush, ha commentato che i prossimi 12 mesi saranno cruciali per la crescita e la credibilità di Apple Intelligence, e che gli investitori si aspettano finalmente una strategia chiara, tangibile e competitiva. La recente apertura della piattaforma agli sviluppatori esterni è certamente un passo avanti, ma l’azienda deve ancora dimostrare di essere capace di innovare realmente nel settore.
Una corsa contro il tempo

Apple è in ritardo rispetto a:
- Google, che ha integrato l’IA in Android e nei suoi servizi core
- OpenAI, che domina la scena con i suoi modelli GPT e collaborazioni dirette con Microsoft
- Samsung, che ha già portato funzioni AI avanzate direttamente sugli smartphone Galaxy
A oggi, Siri resta un assistente digitale sottotono, con funzionalità limitate rispetto ai chatbot di nuova generazione. Il rinvio dell’attesissima Siri personalizzata al 2026 ha ulteriormente minato la fiducia degli utenti. Intanto, le acquisizioni passate di Apple in ambito AI hanno prodotto risultati marginali, spesso focalizzati su microfunzionalità o ambiti secondari.
Cosa serve per rilanciarsi
Secondo gli analisti, Apple potrebbe:
- Acquisire startup AI più ambiziose, con tecnologie proprietarie pronte all’integrazione su larga scala
- Integrare un chatbot in stile ChatGPT direttamente nell’ecosistema Apple, con risposte complesse, funzioni proattive e supporto multimodale
- Potenziare Siri con funzioni generative reali, andando oltre la semplice automazione vocale
Le aspettative del mercato
La mancanza di annunci AI significativi a WWDC 2025 potrebbe indicare che Apple sta preparando qualcosa di più grande dietro le quinte. Ma secondo Ives, il tempo stringe: gli utenti e gli investitori vogliono vedere i frutti, non solo promesse. Un’altra stagione priva di innovazione concreta metterebbe a rischio la leadership di Apple nel settore mobile.
Il 2025 sarà un anno spartiacque. O Apple riesce finalmente a offrire un’intelligenza artificiale all’altezza delle aspettative globali, oppure rischia di diventare irrilevante in un settore che cresce a velocità esponenziale.
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