MotoGP – Le restrizioni imposte dal governo locale alle persone provenienti dai Paesi più colpiti dal virus hanno provocato il rinvio a data da destinarsi della prova di Buriram
Il Covid-19 continua ad incidere pesantemente sul calendario del Motomondiale. Dopo l’annuncio della cancellazione del Gran Premio del Qatar, prova d’apertura della stagione 2020, anche se solo per la MotoGP (Moto2 e Moto3, essendo già a Losail per i test dei giorni scorsi, scenderanno in pista regolarmente), stamani è stato annunciato il rinvio a data da destinarsi del Gran Premio di Thailandia, in programma a Buriram nel weekend del 20-22 Marzo.
Come per il Qatar, anche in questo caso il motivo sono le misure intraprese dal governo locale per contenere la diffusione del Covid-19, andando ad impedire l’accesso nel Paese alle persone provenienti dalle zone più colpite. In questo caso, il divieto rivolto a persone di nazionalità italiana e giapponese (le comunità più numerose nel paddock del Motomondiale, insieme agli spagnoli) ha portato alla decisione a questo punto più scontata.
“Dobbiamo prima concentrarci sulla pandemia. Dobbiamo rimandare la gara fino a nuovo avviso. È nell’interesse del Paese e dei partecipanti“, ha commentato Anutin Charnvirakul, vicepremier nonché ministro della sanità del governo thailandese. In questo momento, Dorna, Irta (associazione dei team) e FIM sono all’opera per capire se e quando sarà possibile recuperare questo appuntamento. Intanto, la MotoGP dovrà giocoforza cominciare la stagione ad Austin, sede del Gran Premio delle Americhe, nel weekend del 3-5 Aprile.
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