La Juventus sbanca lo Stadio San Paolo di Napoli nel big match della 26esima giornata e vola a 72 punti con un vantaggio di +16 sui rivali secondi.
Nella sfida più attesa della giornata di campionato appena conclusasi, i bianconeri trovano un successo che profuma di scudetto pur continuando a non brillare per gioco, intensità fisica e concentrazione mentale.
Dopo un inizio timido da parte di entrambe le squadre, è uno svarione di Malcuit che dà una sterzata apparentemente decisiva alla gara, costringendo il suo portiere Meret ad un intervento scomposto su Ronaldo che gli costa il rosso.
Così, il Napoli rimane in dieci ed è costretto a giocare con l’inferiorità numerica un’ora di gara e, come se non bastasse, dalla punizione scaturita dallo stesso falso, Pjanic è preciso e sentenzia con un colpo dei suoi portando così i bianconeri avanti nel punteggio.
La squadra di Ancelotti reagisce immediatamente centrando un palo con un ottimo Zielinski che sorprende l’intera retroguardia bianconera ma l’errore più grave lo commette poco dopo Hysaj che si perde in marcatura Emre Can che blinda il primo tempo con il doppio vantaggio.
La ripresa, però, inizia con tutto un altro sapore e dopo pochissimi minuti arriva la giusta espulsione anche per Pjanic che, già ammonito, interrompe con il braccio un’aziona avversaria ristabilendo così la parità almeno di uomini in campo.
Il secondo tempo è per larghi tratti un dominio assoluto del Napoli che assedia con forza, coraggio ed intensità la porta difesa da Szczesny e con la Juventus che stringe i denti per difendersi ad oltranza incapace, se non in un’occasione pasticciata da uno spento Ronaldo, di rendersi pericolosa.
E così, creando occasioni su occasioni e tentando a più riprese di riaprire la gara, è Callejon, cercato e trovato da Insigne, ad accorciare le distanze con il solito ottimo movimento alle spalle della difesa.
A dieci minuti dalla fine, poi, i padroni di casa hanno addirittura la clamorosa occasione, dal dischetto, in seguito ad un fallo di mano in area di Alex Sandro, di ristabilire la parità anche nel risultato ma Insigne centra il palo ed infrange così il sogno azzurro.
Con questo successo, laborioso e sofferto, la Juventus fa un ulteriore grande passo in avanti verso l’ottavo scudetto consecutivo ma il pensiero non può non andare all’imminente ritorno degli ottavi di Champions League quando leggerezze e disattenzioni come quelle viste a più riprese ieri sera non potranno essere accettate.
VOTI
MIGLIORI
Emre Can 7: il suo gol alla fine risultati decisivo ma è soprattutto la prestazione in mezzo al campo a renderlo il migliore dei suoi nella calda notte del San Paolo. Con fisico, lucidità e tecnica, pur in difficoltà in una ripresa simile ad un assedio, il centrocampista tedesco governa il centrocampo facendo sentire muscoli e personalità e mettendo in luce un’invidiabile condizione atletica.
Zielinski e Callejon 6,5: il centrocampista polacco centra un palo clamoroso che avrebbe riaperto in un attimo la gara, subito dopo la punizione di Pjanic, arrecando un potenziale forte contraccolpo psicologico ai bianconeri. La sorte, però, lo condanna ma la sua prestazione resta comunque altamente sufficiente. Lo spagnolo, invece, ha il merito di riaccendere le speranze dei suoi e dell’intero stadio con il suo marchio di fabbrica, un gol visto e rivisto ma talmente perfetto nell’esecuzione da sorprendere ancora.
Pjanic 6: croce e delizia il bosniaco che porta in vantaggio i suoi con il primo gol su punizione in stagione ma che condanna, allo stesso tempo, i compagni nella ripresa con un fallo di mano ed un conseguente giallo decisamente evitabili.
PEGGIORI
Insigne 5,5: nello scontro più sentito a Napoli, per la prima volta da capitano al San Paolo contro la Juventus, la pressione lo sovrasta e tradisce i suoi centrando il palo sul rigore che avrebbe potuto cambiare decisamente le sorti del match.
Ronaldo 5,5: ancora un po’ spento il fenomeno portoghese dopo l’opaca prestazione di Bologna, probabilmente non al 100% fisicamente e protagonista di una gara nervosa, cupa e poco ispirata.
Cancelo 5: dominante solo pochi mesi fa, il laterale portoghese sembra il cugino scarso di quello potenzialmente sempre decisivo che creava scompiglio nelle difese avversarie. Da ritrovare in fretta perché la sua qualità e la sua fantasia mancano con evidenza alla manovra bianconera.
Malcuit 4,5; il suo passaggio all’indietro che porta all’espulsione di Meret è disastroso, una gestione eccessivamente superficiale in una partita tanto importante
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