Sono passati poco più di 26 mesi quando Nico Rosberg, fresco di titolo mondiale 2016, spiazzò tutti, Mercedes compresa, annunciando il suo ritiro dalla Formula 1. Una decisione maturata principalmente per due motivi, l’appagamento dopo aver raggiunto l’obiettivo di una carriera e il senso di svuotamento, psicologico in primis, provocatogli dal successo e dall’acerrima rivalità maturata dal 2014 in avanti con l’ex amico Lewis Hamilton.
In questo periodo, varie volte Nico ha affermato di non sentire la mancanza della Formula 1, dell’essere pilota con tutto quello che ne consegue. E l’ha ribadito anche nei giorni scorsi, raggiunto dall’emittente tedesca ZDF: “Lo ripeto, sinceramente la Formula 1 non mi manca nemmeno un pò, e credo che per me sia una gran cosa. All’epoca, quando optai per il ritiro, non sapevo cosa aspettarmi nei due o tre mesi successivi, figuriamoci qualche anno dopo“.
“Non è stato facile lasciare tutto, poiché la Formula 1 è stata per tanto tempo un punto fermo nella mia vita, un qualcosa di fondamentale che, da un momento all’altro, è svanito” – prosegue il figlio di Keke Rosberg, a sua volta iridato nel 1982 – “Fortunatamente ho avuto sempre al mio fianco la mia famiglia e, in più, altre passioni da coltivare. Ho trovato presto una nuova via per me ed ora, a due anni di distanza, confermo che quella è stata la scelta giusta per me“.
Uno degli aspetti che proprio non mancano a Rosberg dell’essere pilota è quel rischio, seppur piccolo al giorno d’oggi, di poterci lasciare la pelle in un incidente. “A volte devo confessare che, assistendo a determinate scene dalla tv, mi vien da pensare di esser fortunato nel non trovarmi su quella determinata macchina” – dice il nativo di Wiesbaden – “Faccio l’esempio di Baku, dove i piloti arrivano a toccare i 360 km/h in mezzo alla città, trovandosi in fondo al rettilineo un muro. A differenza di altri piloti non sono mai stato spericolato, ed ammetto che ci sono state delle volte nelle quali ho avuto paura“.
Negli ultimi tempi, Nico Rosberg si è dedicato con sempre maggior entusiasmo all’elettrico e, nello specifico, alla Formula E, campionato del quale l’ex pilota di Williams e Mercedes non manca mai occasione di tesserne le lodi, in particolare in ottica futura. Rosberg conferma: “La Formula E sta crescendo in maniera vertiginosa. In soli quattro anni ha raggiunto un valore di circa 700 milioni e tutto ciò è pazzesco. E il bello è che non ci sono profitti, ma è tutto per il futuro“.
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