Non tutti i grandi talenti del calcio italiano sono riusciti a indossare la maglia della Nazionale maggiore. Alcuni hanno brillato per anni in Serie A, diventando pilastri dei propri club, ma per vari motivi – infortuni, concorrenza, scelte tecniche o semplicemente sfortuna non sono mai stati convocati. Ecco cinque nomi che, per rendimento e qualità, avrebbero meritato l’Azzurro.

Federico Balzaretti: l’esterno moderno dimenticato troppo in fretta
Terzino sinistro di grande corsa e intelligenza tattica, Balzaretti ha avuto una carriera in costante crescita, imponendosi a Palermo e poi alla Roma. Le sue prestazioni ad alti livelli, soprattutto nella stagione 2011-2012, lo portarono fino alla finale dell’Europeo con l’Italia, ma le sue presenze furono comunque limitate. Nonostante una notevole costanza di rendimento, fu spesso scavalcato da giocatori più blasonati, e gli infortuni ne compromisero l’affermazione definitiva in maglia azzurra.
Andrea Cossu: genio e fantasia mai premiati
Giocatore di enorme classe, Cossu ha brillato per anni con il Cagliari grazie alla sua visione di gioco e alla capacità di mandare in porta i compagni con passaggi illuminanti. Nonostante numeri importanti sul piano degli assist, la sua unica convocazione in Nazionale arrivò nel 2010 da Lippi, senza però scendere mai in campo in gare ufficiali. In un periodo in cui mancavano trequartisti puri, avrebbe potuto offrire quel tocco di fantasia spesso assente nel centrocampo azzurro.
Sergio Volpi: il regista silenzioso della Samp
Punto fermo della Sampdoria di Novellino e Novellino prima, Mazzarri poi, Volpi era un centrocampista ordinato e prezioso in fase di costruzione. Dotato di un ottimo piede e grande leadership, fu protagonista nelle stagioni che riportarono la Samp nelle coppe europee. Mai considerato dal CT di turno, forse anche per via di un profilo poco mediatico, ha rappresentato per anni uno dei registi più affidabili della Serie A.
Massimo Donati: talento precoce rimasto incompiuto
Lanciato giovanissimo dal Milan, Donati sembrava destinato a una carriera da protagonista assoluto. Dopo alti e bassi iniziali, trovò la sua consacrazione all’estero, vincendo titoli con il Celtic e guadagnandosi il rispetto dei tifosi scozzesi. Tornato in Italia, fu protagonista con Palermo, Bari e Atalanta, ma non riuscì mai a rientrare nel giro della Nazionale. Penalizzato da scelte tecniche e da una concorrenza feroce in mediana, rimane uno dei grandi rimpianti del nostro calcio.
Cristiano Lucarelli: il bomber di provincia mai valorizzato
Con 92 gol in Serie A e una stagione da 26 reti con il Livorno, Lucarelli è stato uno degli attaccanti italiani più prolifici degli anni 2000. Eppure, nonostante numeri da capogiro, fu convocato solo 6 volte in Nazionale e sempre in modo occasionale. Pagò probabilmente le sue scelte anticonformiste e l’etichetta politica, oltre alla preferenza dei CT per profili più “internazionali” come Toni e Gilardino. Eppure, per grinta, carisma e fiuto del gol, l’Italia avrebbe potuto contare su di lui molto di più.
Balzaretti, Cossu, Volpi, Donati e Lucarelli sono solo alcuni dei tanti calciatori italiani che, per merito e talento, avrebbero potuto rappresentare il Paese in competizioni ufficiali. Le loro storie raccontano un calcio fatto di scelte difficili, di carriere brillanti ma mai pienamente riconosciute. E dimostrano quanto, nel mondo del pallone, la bravura non sia sempre sufficiente per arrivare in alto.