Alla Roma è in corso un processo di internazionalizzazione.
Processo a dire il vero iniziato già nel 2011 con l’arrivo di James Pallotta.
Processo che, ormai è assodato, è in fase di incremento.
Ormai da qualche mese Goldman Sachs sta sondando il mercato internazionale in cerca di nuovi soci/investitori per il club giallorosso, e adesso c’è ufficialmente un nome, quello di Dan Friedkin.
La sua attività principale è quella di imprenditore del settore automobilistico, con la Gulf States Toyota, società che distribuisce il marchio delle auto giapponesi negli Stati degli USA Arkansas, Louisiana, Mississipi, Oklahoma e Texas. E’ al 187° posto fra gli uomini più ricchi negli States e al 504° nella classifica Forbes fra i più ricchi al mondo, con il suo patrimonio di 4.2 miliardi di Dollari, addirittura il triplo rispetto a quello di Pallotta.
Con le sue finanze il magnate statunitense potrebbe coprire gran parte dell’aumento di capitale deliberato dall’assemblea dei soci, anche se non tutti i 150 milioni, per un tecnicismo non può spingersi oltre i 130.
Ma ben più corposo potrebbe essere il suo contributo nelle quote societarie. Pallotta chiede addirittura 1 miliardo di € più gli 80 milioni di contributo per le spese del tanto decantato nuovo stadio di Tor Di Valle, ma Friedkin non vuole spingersi oltre i 600 milioni, al di là del contributo per lo stadio.
Questo quindi il piano di Friedkin, entrare prima a piccoli passi con una quota di minoranza, per poi provare a prendersi il club, rilevando l’intera quota di Pallotta, che detiene, al momento, l’86.577% delle quote societarie, compreso anche l’83.284% delle azioni in mano alla società Neep Roma Holding, controllata dalla AS Roma Spv Llc.
Nuovi orizzonti in via di sviluppo per il club giallorosso.
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