Nei giorni scorsi l’imprenditore laziale Angelo Ferullo ha acquistato il 15% delle quote dell’Avellino divenendone socio di minoranza, ma non amministratore unico o ad come ritenuto finora. Il motivo sta nella rabbia dei tifosi, che non accettano il nuovo arrivato per via della poca trasparenza con la quale sarebbe stata condotta la vicenda, ma anche per una situazione finanziaria non proprio felicissima: Ferullo, infatti, stando ad un’inchiesta giornalistica di Sportavellino.it, non avrebbe la necessaria capacità finanziaria per gestire un club dato che sarebbe proprietario al 34% di un’unica società con un capitale sociale di appena 50.000 euro. Inoltre, Ferullo fu socio di minoranza anche del Latina, fallito da poco, e di un’altra piccola società di poco conto e inattiva da più di tre anni.

Stando così le cose, continua il portale, chi c’è dietro Ferullo? Chi lo ha incaricato di metterci la faccia e di portare avanti la trattativa? Questa presunta mancanza di chiarezza è stata additata anche dalla Curva Sud, che, per voce dei rappresentanti Frank Pennisi e Franco Iannuzzi, che hanno anche organizzato una conferenza stampa, si sono dissociati dal nuovo investitore chiedendo che non metta piede nel club e hanno anche invitato il patron del club Walter Taccone ad essere trasparente con i tifosi e la città.

Ferullo, dal canto suo, sarebbe stato il nuovo AD, ma ha rifiutato la carica in quanto non voluto dai tifosi mentre Taccone, in una lunga intervista, ha smentito che ci siano problemi economici e debiti per 14 milioni come detto dall’ex presidente onorario Michele Gubitosa (che ha rifiutato di tornare in società) e ha spiegato che il tanto contestato nuovo socio del club ha contribuito alla stagione scorsa con una sponsorizzazione importante e che è giusto che entri in società con una quota. Ha anche parlato di presunti atti violenti della tifoseria, smentiti da quest’ultima, ed ha aperto a nuovi soci, fermo restando che non cederà tutto il pacchetto azionario.