A star is born: Naomi Osaka bissa il successo di New York conquistando anche il titolo degli Australian Open 2019 e diventa la nuova numero uno del mondo.

Una predestinata e questo lo si era capito fin dai primi scorci di tennis regalato, sul circuito, nemmeno diciottenne, ma la scalata al vertice ha avuto bisogno di un po’ di tempo di assestamento prima di realizzarsi in un’incredibile, inaspettata esplosione.

(Fonte: Profilo Twitter Ufficiale WTA Tour)

Dodici mesi fa, malgrado di lei si parlasse già bene, Osaka era numero 72 delle classifiche mondiali, senza alcun trofeo in bacheca e alla disperata ricerca di fiducia, affermazioni e gioie.

Poi, improvvisamente, come in un sogno, la ragazzina giapponese sbaraglia la concorrenza ad Indian Wells e centra il primo successo della carriera e poi, pochi mesi dopo, travolge Serena Williams nella finale di New York e da possibile erede al trono diventa una meravigliosa principessa.

Oggi, a Melbourne, Osaka si è risvegliata addirittura regina conquistando back-to-back il secondo major della carriera al termine di una sfida al cardiopalma vinta, in tre set, contro una rediviva Petra Kvitova, un’altra che di favole emozionanti potrebbe scriverne libri.

E così, tra grandi botte da fondo campo, splendidi servizi, fulminanti risposte ed improvvise accelerazioni, con il controllo della gara praticamente sempre nelle mani della più giovane delle due, Osaka, avanti di tre match point l’aveva prima vinta, poi persa ritrovandosi indietro all’inizio del terzo, e poi vinta di nuovo con la classe e la personalità di chi davvero è un fenomeno.

Le lacrime alla fine del secondo set hanno lasciato strada allo sguardo da sfinge con cui ha chiuso la pratica nel decimo gioco del parziale conclusivo, il turno di battuta più importante, fin qui, della sua vita, quello del secondo slam, quello del primo posto nel ranking mondiale.

(Fonte: Profilo Twitter Ufficiale WTA Tour)

Naomi Osaka, ad appena 21 anni, entra, splendendo da assoluta campionessa, nella storia di questo sport, figlia del nuovo millennio, multietnica nelle origini, moderna nel gioco ma vincente come le grandi del passato che fin da piccola ha ammirato.

Impossibile pensare che, per lei, sia finita qui e, molto probabilmente, il meglio deve ancora venire perché la stella di Naomi è destinata a brillare alta e luminosa, nell’Olimpo del tennis, ancora per molto tempo.